Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

ROCCO CHINNICI, L’ESEMPIO E IL RUOLO DEL MAGISTRATO NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA

Palermo, 27 luglio 2015 - Gli Indipendentisti FNS ritengono doveroso ricordare che il 29 luglio del 1983, alle ore 8, a Palermo, fu assassinato, da alcuni feroci sicari della MAFIA, il coraggioso magistrato siciliano ROCCO CHINNICI. Ciò, nel momento in cui questi, - uscito dalla propria abitazione di Via Pipitone Federico, - si accingeva a salire in auto per recarsi al Tribunale.
Con lui furono assassinati anche il Maresciallo MARIO TRAPASSI, l’Appuntato SALVATORE BARTOLOTTA ed il Signor STEFANO LO SACCHI.

Fu, quello, - come si disse allora – un attentato alla “libanese”, che dimostrava quanto la MAFIA si fosse aggiornata in materia. Fu fatta esplodere, in sostanza, con un telecomando, un’autobomba opportunamente predisposta. La MAFIA dimostrava, così, di potere mettere a segno attentati di grandi dimensioni con nuove tecnologie. Nonché con terribili finalità stragiste e terroristiche.
La PIOVRA, ovviamente, aveva pure l’arroganza di presumere che la strage restasse addirittura impunita, così come ormai era avvenuto per molti delitti.

Insomma, con quell’azione la MAFIA stragista aveva portato a termine una propria azione “punitiva” contro il più onesto, preparato, coraggioso ed attivo magistrato della lotta contro la MAFIA stessa.
Avevano, dunque, di che vantarsi gli spietati assassini? Niente affatto!
Va precisato, tuttavia, che quell’infame strage avrebbe avuto un enorme “effetto boomerang”, non previsto dagli esecutori materiali e dai loro – altrettanto ignobili – mandanti. Le Istituzioni, infatti, restarono scosse e non poterono ignorare la gravità dio ciò che era accaduto. Né il delirio di ONNIPOTENZA della MAFIA.

L’opinione pubblica siciliana, la Società civile, gli studenti, i giovani, il mondo del lavoro e del sindacalismo, reagirono, a loro volta, con determinazione. La coscienza antimafia del Popolo Siciliano e la lotta per la GIUSTIZIA, per la LEGALITA’, avevano acquisito, da quel momento, nuove ragioni per condannare le complicità ad ogni livello e per imporre alla Politica politicata scelte più coraggiose ed incisive. E soprattutto più “chiare”, più limpide.

Rocco CHINNICI diventò il “simbolo” di una nuova lotta contro la MAFIA, senza compromessi e senza equivoci. E divenne, altresì, un punto di riferimento morale e politico ancora oggi valido ed attuale. Tantoppiù che non sarebbero mancate – successivamente – altre stragi sul percorso della lotta alla MAFIA.
Nel rendere omaggio alla memoria di Rocco CHINNICI e di tutte le altre VITTIME della MAFIA, gli Indipendentisti FNS auspicano che la “ricerca della verità” sulle STRAGI e sui DELITTI di MAFIA non si consideri mai conclusa definitivamente. Né tantomeno “risolti” i dubbi e le perplessità conseguenti.
Del resto, le cronache giornalistiche e quelle giudiziarie di questi giorni ci confermano come la MAFIA continui ad operare, peraltro a pieno ritmo, in ogni settore, anche al di fuori del territorio siciliano.
L’FNS “Sicilia Indipendente” conferma, infine, il proprio convincimento sulla validità e sull’attualità dell’ASSIOMA del Sicilianismo forte e puro, in base al quale …..

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