Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

TURISMO E ARTIGIANATO: UNO SU QUATTRO CE LA FA, SICILIA AL 2° POSTO

Turismo e artigianato. In Sicilia un’impresa su quattro è coinvolta nel turismo: l’Isola al 2° posto in Italia. Circa 16.049 attività che vanno dall’agroalimentare, al manifatturiero, passando per la ristorazione. Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia: “Artigianato e turismo devono essere complementari”
Palermo, 22 luglio 2015. Sono 16.049 le imprese artigiane siciliane che operano in attività economiche a vocazione turistica, poco meno di un quarto di tutte le imprese artigiane della regione.
Lo rileva l’annuale elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati UnionCamere-Movimprese del primo trimestre 2015, che sottolinea anche come queste rappresentino il 20,9 % del totale dell’artigianato regionale, coinvolgendo l’agroalimentare e le imprese dolciarie, i servizi, le attività ricreative, la somministrazione di alimentari e bevande, i trasporti, ma anche l’abbigliamento e l’editoria.

Un dato che, nella classifica nazionale, colloca la Sicilia al 2° posto dopo la Campania (21,2%) per l’incidenza dell’artigianato turistico sul totale dell’artigianato. Seguono le Marche (19,2%), Toscana (19,2%) e Lazio (!9%). “ I numeri del report dimostrano come artigianato e turismo possano essere complementari- afferma Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia- e come questi due ambiti, fondamentali per la nostra economia, debbano essere promossi e venduti insieme. Essere al secondo posto tra le regioni d’Italia è la conferma – continua il presidente – che bisogna continuare sulla strada degli investimenti su questo importante settore, che fa da traino anche per gli altri comparti dell’artigianato” .

Anche se in leggerissimo calo rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno (-0,3%), il settore presenta un certo dinamismo. Delle 16.049 imprese, “l’Agroalimentare la fa da padrone con 5.318 attività artigiane coinvolte; seguono le attività manifatturiere e dei servizi (4.104), la “ristorazione” (2.612), “bar, caffè e pasticcerie (1.546), i “trasporti” (1.210), “abbigliamento e calzature (1.186). A livello provinciale (vecchie province) 3.577 sono a Catania (con un tasso del 20,6%, ovvero di imprese artigiane legate al turismo sul totale delle Pmi artigiane della provincia): 1.191 sono legate all’agroalimentare e 933 al manifatturiero ed ai servizi; segue Palermo con 3.392 imprese (22,9%) con preponderanza delle attività agroalimentari (1.198) e manifatturiere e servizi (915). Al terzo posto Messina con 2.405 (20,5% di incidenza) e 661 imprese dell’agroalimentare e 607 del manifatturiero. Quindi Trapani con 1.386 imprese (19,6 %), anche qui con una maggiore concentrazione nell’agroalimentare (511) e nel manifatturiero (332), poi Siracusa con 1.328 imprese (20,6%), Agrigento con 1.371 imprese (22,4%), Ragusa con 1.106 imprese (17,2%), Caltanissetta con 809 imprese (23,1%). Chiude Enna con 674 imprese (20,8 %).

Per quanto riguarda le presenze turistiche, i dati dell’Istat ci dicono che nel 2013 la Sicilia è all’8° posto fra le regioni d’Italia, avendo fatto registrare oltre 14 milioni di presenze (14.490.861), il 3,8 % di tutto il Paese, di cui 7.148.069 straniere (49,3%). “Sono numeri che potrebbero salire ancora – conclude Ribisi- se solo riuscissimo a risolvere l’annoso problema dei trasporti, dei passeggeri e delle merci. Ma non mi stancherò mai di dire che senza una rete infrastrutturale e di collegamenti la Sicilia verrà sempre dopo le altre regioni d’Italia”. L’Italia al 1° posto nell’Unione europea per presenze turistiche nei mesi estivi (giugno-settembre) con il 16,1% del totale, davanti a Francia (15,9%) e Spagna (14,3%) grazie ad asset quali 8.300 km di costa con 644 comuni litoranei, un territorio montano pari ad oltre un terzo (35,2%) della superficie nazionale e 352 città di interesse storico e artistico. Sul turismo extra Uem effetto positivo del 3,9% da variazioni dei tassi di cambio. I benefici del cambio riguardano, nel complesso, il 10,2% delle presenze turistiche totali. Favoriti i cinesi ( -17,8%), statunitensi (-17,5%), svizzeri (-14,2%) e inglesi (-10,4%) mentre sono svantaggiati i turisti brasiliani (+15%) e soprattutto i russi (+31%). Nel totale il 58,9% delle presenze turistiche extra Uem ha un vantaggio dalla rivalutazione della valuta rispetto all'euro, mentre il rimanente 41,1% viene penalizzata da una svalutazione delle monete che rende più cari beni e servizi acquistati in euro.

Presenze turistiche sul territorio nazionale: in quattro regioni italiane è concentrata quasi la metà (49,1%) del totale delle presenze in Italia: Veneto (16,3%), Trentino-Alto Adige (11,8%), Toscana (11,3%), Emilia-Romagna (9,7%). Tra le province, al 1° posto Venezia (9,0%), segue Bolzano (7,7%), Roma (6,8%) e Rimini (4,1%). Più alta la quota di stranieri nel Lazio (66,9% delle presenze totali) e nel Veneto (66,4%), seguite da Trentino-Alto Adige (58,5%) e Lombardia (56,8%).

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