Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

TURISMO E ARTIGIANATO: UNO SU QUATTRO CE LA FA, SICILIA AL 2° POSTO

Turismo e artigianato. In Sicilia un’impresa su quattro è coinvolta nel turismo: l’Isola al 2° posto in Italia. Circa 16.049 attività che vanno dall’agroalimentare, al manifatturiero, passando per la ristorazione. Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia: “Artigianato e turismo devono essere complementari”
Palermo, 22 luglio 2015. Sono 16.049 le imprese artigiane siciliane che operano in attività economiche a vocazione turistica, poco meno di un quarto di tutte le imprese artigiane della regione.
Lo rileva l’annuale elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati UnionCamere-Movimprese del primo trimestre 2015, che sottolinea anche come queste rappresentino il 20,9 % del totale dell’artigianato regionale, coinvolgendo l’agroalimentare e le imprese dolciarie, i servizi, le attività ricreative, la somministrazione di alimentari e bevande, i trasporti, ma anche l’abbigliamento e l’editoria.

Un dato che, nella classifica nazionale, colloca la Sicilia al 2° posto dopo la Campania (21,2%) per l’incidenza dell’artigianato turistico sul totale dell’artigianato. Seguono le Marche (19,2%), Toscana (19,2%) e Lazio (!9%). “ I numeri del report dimostrano come artigianato e turismo possano essere complementari- afferma Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia- e come questi due ambiti, fondamentali per la nostra economia, debbano essere promossi e venduti insieme. Essere al secondo posto tra le regioni d’Italia è la conferma – continua il presidente – che bisogna continuare sulla strada degli investimenti su questo importante settore, che fa da traino anche per gli altri comparti dell’artigianato” .

Anche se in leggerissimo calo rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno (-0,3%), il settore presenta un certo dinamismo. Delle 16.049 imprese, “l’Agroalimentare la fa da padrone con 5.318 attività artigiane coinvolte; seguono le attività manifatturiere e dei servizi (4.104), la “ristorazione” (2.612), “bar, caffè e pasticcerie (1.546), i “trasporti” (1.210), “abbigliamento e calzature (1.186). A livello provinciale (vecchie province) 3.577 sono a Catania (con un tasso del 20,6%, ovvero di imprese artigiane legate al turismo sul totale delle Pmi artigiane della provincia): 1.191 sono legate all’agroalimentare e 933 al manifatturiero ed ai servizi; segue Palermo con 3.392 imprese (22,9%) con preponderanza delle attività agroalimentari (1.198) e manifatturiere e servizi (915). Al terzo posto Messina con 2.405 (20,5% di incidenza) e 661 imprese dell’agroalimentare e 607 del manifatturiero. Quindi Trapani con 1.386 imprese (19,6 %), anche qui con una maggiore concentrazione nell’agroalimentare (511) e nel manifatturiero (332), poi Siracusa con 1.328 imprese (20,6%), Agrigento con 1.371 imprese (22,4%), Ragusa con 1.106 imprese (17,2%), Caltanissetta con 809 imprese (23,1%). Chiude Enna con 674 imprese (20,8 %).

Per quanto riguarda le presenze turistiche, i dati dell’Istat ci dicono che nel 2013 la Sicilia è all’8° posto fra le regioni d’Italia, avendo fatto registrare oltre 14 milioni di presenze (14.490.861), il 3,8 % di tutto il Paese, di cui 7.148.069 straniere (49,3%). “Sono numeri che potrebbero salire ancora – conclude Ribisi- se solo riuscissimo a risolvere l’annoso problema dei trasporti, dei passeggeri e delle merci. Ma non mi stancherò mai di dire che senza una rete infrastrutturale e di collegamenti la Sicilia verrà sempre dopo le altre regioni d’Italia”. L’Italia al 1° posto nell’Unione europea per presenze turistiche nei mesi estivi (giugno-settembre) con il 16,1% del totale, davanti a Francia (15,9%) e Spagna (14,3%) grazie ad asset quali 8.300 km di costa con 644 comuni litoranei, un territorio montano pari ad oltre un terzo (35,2%) della superficie nazionale e 352 città di interesse storico e artistico. Sul turismo extra Uem effetto positivo del 3,9% da variazioni dei tassi di cambio. I benefici del cambio riguardano, nel complesso, il 10,2% delle presenze turistiche totali. Favoriti i cinesi ( -17,8%), statunitensi (-17,5%), svizzeri (-14,2%) e inglesi (-10,4%) mentre sono svantaggiati i turisti brasiliani (+15%) e soprattutto i russi (+31%). Nel totale il 58,9% delle presenze turistiche extra Uem ha un vantaggio dalla rivalutazione della valuta rispetto all'euro, mentre il rimanente 41,1% viene penalizzata da una svalutazione delle monete che rende più cari beni e servizi acquistati in euro.

Presenze turistiche sul territorio nazionale: in quattro regioni italiane è concentrata quasi la metà (49,1%) del totale delle presenze in Italia: Veneto (16,3%), Trentino-Alto Adige (11,8%), Toscana (11,3%), Emilia-Romagna (9,7%). Tra le province, al 1° posto Venezia (9,0%), segue Bolzano (7,7%), Roma (6,8%) e Rimini (4,1%). Più alta la quota di stranieri nel Lazio (66,9% delle presenze totali) e nel Veneto (66,4%), seguite da Trentino-Alto Adige (58,5%) e Lombardia (56,8%).

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