Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

WIND JET: PULVIRENTI, PATRON DEL CATANIA CALCIO TRA I 14 INDAGATI PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA

Catania, 15 lug. 2015 - Ci sono 14 indagati per il fallimento della compagnia aerea Wind Jet, tentativo di low cost siciliano naufrato con un deficit di 238 milioni di euro il 9 maggio del 2013. Tra le persone alle quali la Procura di Catania ha notificato l'invito a comparire per rendere interrogatorio c'e' l'ex presidente della Wind Jet, Nino Pulvirenti, patron del Catania Calcio, arrestato il mese scorso nell'ambito dell'inchiesta sulle partite comprate per evitare la retrocessione. L'ipotesi di reato per i 14 indagati e' bancarotta fraudolenta. I militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza assieme ai consulenti nominati della Procura hanno ricostruito le vicende societarie che, secondo l'ipotesi accusatoria, hanno aggravato lo stato di dissesto della Wind Jet per oltre 160 milioni di euro, con una serie di operazioni compiute a partire dal 2005.

Accertamenti bancari, acquisizioni documentali e rogatorie internazionali in Lussemburgo, Francia e Regno Unito indicano che la compagnia gia' dal 2005 aveva riportato ingenti perdite che non avrebbero piu' consentito di operare sul mercato senza l'immissione di capitali freschi, in aggiunt alle ricapitalizzazioni gia' effettuate e risultate insufficienti. Ma queste situazione di passivita' sarebbe state occultate nel bilancio al 31 dicembre 2005 con un'operazione di valorizzazione del marchio WJ, ritenuta artificiosa e consistita nella cessione (e retrocessione dopo pochi anni) del logo alla Meridi spa,societa' di gestione di supermercati facente parte del medesimo gruppo imprenditoriale, per un importo pari a 10 milioni di euro. L'anomalia di bilancio e' stata rilevata anche dal commissario giudiziale avvocato professore Libertini nominato dal Tribunale fallimentare nell'ambito della procedura di concordato preventivo.

Negli anni seguenti la strategia di sopravvalutazione fittizia di bilancio sarebbe proseguita grazie anche a societa' estere che hanno predisposto perizie "di comodo" sul valore del magazzino e di beni strumentali di Wind Jet, rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro. In questi passaggi ci sarebbe stata la compiacenza dell'organo sindacale, che avrebbe omesso i controlli d'accordo con i responsabili della societa' di revisione. La Wind Jet avrebbe dunque intrapreso la trattativa con Alitalia, nella prima meta' del 2012, mentre versava in una grave condizione di dissesto che pero' nei suoi documenti contabili ufficiali era nascosta.
(AGI) .


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