Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

LEONARDO SCIASCIA: “LA MAFIA SI COMBATTE COL DIRITTO, NON CON I CORTEI”

A Leonardo Sciascia è dedicato lo speciale “Se la memoria ha futuro”, con Paolo Mieli, in onda martedì 25 agosto alle 21.30 su Rai Storia. Il documentario ripercorre la sua storia, dagli anni del fascismo al dopoguerra, dai primi romanzi fino alle polemiche sull’antimafia e alle grandi battaglie intellettuali per una giustizia “giusta”

24/08/2015 - È stato il primo a raccontare cos’era la mafia e ha anche proposto come combatterla e sconfiggerla, senza mai dimenticare il valore della giustizia e della libertà, senza mai arrendersi all’arroganza del potere. A Leonardo Sciascia, uno dei più importanti intellettuali europei del Novecento, è dedicato lo speciale “Se la memoria ha futuro” proposto da “Italiani”, con Paolo Mieli, in onda martedì 25 agosto alle 21.30 su Rai Storia. Il documentario ripercorre la sua storia, dagli anni del fascismo al dopoguerra, dai primi romanzi che raccontano la mafia agli italiani agli editoriali corrosivi e scomodi del “Corriere della sera”, fino alle polemiche sull’antimafia e alle grandi battaglie intellettuali per una giustizia “giusta”.

“La mafia si combatte non con la tensione delle sirene, dei cortei e della terribilità. La mafia si combatte col diritto” scriveva Sciascia negli anni della reazione del Paese all’offensiva scatenata dalla mafia tra il 1978 e il 1983, preoccupato di difendere i principi democratici più importanti, quelli su cui si fonda lo Stato, e di non sacrificarli all’emergenza. Parole spiazzanti e controcorrente che paiono demolire i miti che lui stesso aveva contribuito a creare. Uno di questi è il carabiniere protagonista del celebre racconto “Il Giorno della Civetta” che tanto assomigliava al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, l’ufficiale incorruttibile arrivato dal nord per sconfiggere Cosa Nostra e ucciso in un agguato mafioso nel settembre 1982. Sciascia è stato un narratore capace di anticipare nella finzione, la logica spietata del crimine, un intellettuale lucido, intento a coltivare un senso più profondo della giustizia, contro ogni ipocrisia del potere. Ma anche un politico tenace, scomodo, deciso a impegnarsi in prima persona per far chiarezza sulle vicende oscure della storia.

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