Trasporti per le Eolie: nuovi aumenti un colpo durissimo, attivata la piattaforma rimborsi ma servono soluzioni

Trasporti per le Eolie.  Traghetti Eolie: nuovi aumenti sui collegamenti marittimi per le isole minori, +72% dal 2022. Un colpo  durissimo per cittadini e turisti. De Leo "Grazie a Schifani e SNS per stop a rincari. Lavorare per soluzioni stabili".  Trasporto pubblico per i pendolari delle Isole  Eolie , Sciotto (Sud Chiama Nord): “Attivata la piattaforma rimborsi, ma servono soluzioni strutturali e tempi certi” 5 apr 2025 - «La sospensione degli aumenti tariffari sui collegamenti marittimi per le isole, che anche noi avevamo chiesto, è il frutto della proficua interlocuzione del presidente Schifani con gli armatori, il risultato di un dialogo istituzionale tempestivo e orientato all’ascolto del territorio. La risposta immediata della Società navigazione siciliana alle istanze del governo regionale conferma che, grazie a una leadership propositiva, è possibile intervenire rapidamente a tutela dei cittadini». Così Alessandro De Leo, deputato regionale di Forza Ital...

SPAZZATURA: CON LA TARI LA RACCOLTA RIFIUTI SCARICATA SUI CITTADINI A PESO D’ORO

Con la Tari, le inefficienze delle società addette all’asporto dei rifiuti sono state scaricate sui cittadini
20/08/2015 - Tra il 2010 e il 2015, fa notare l’Ufficio studi della CGIA, una famiglia con 4 componenti che vive in un casa da 120 mq, ha subito un aumento del prelievo relativo all’asporto rifiuti del 25,5 per cento, pari, in termini assoluti, ad un aggravio di ben 75 euro. Quest’anno dovrà versare al proprio Comune ben 368 euro di Tari. Un’altra di 3 componenti, che abita in un appartamento da 100 mq, ha subito un aumento del 23,5 per cento (+57 euro). Nel 2015 dovrà versare quasi 300 euro. Un nucleo di 3 persone che risiede in un’abitazione da 80 mq, invece, ha dovuto pagare il 18,2 per cento in più (+35 euro). In questo caso, l’importo complessivo che dovrà pagare per i rifiuti sarà pari a poco più di 227 euro.

Per le attività economiche, le cose sono andate anche peggio. Nonostante la forte riduzione del giro d’affari, ristoranti, pizzerie e pub con una superficie di 200 mq hanno subito un incremento medio del prelievo del 47,4 per cento, pari, in termini assoluti, a +1.414 euro. Un negozio di ortofrutta di 70 mq, invece, ha registrato un incremento del 42 per cento (+ 560 euro), mentre un bar di 60 mq ha dovuto versare il 35,2 per cento in più, pari ad un aggravio di 272 euro. Più contenuto, ma altrettanto pesante, l’aumento subito dal titolare di un negozio di parrucchiere (+23,2 per cento), dai proprietari degli alberghi (+17 per cento) e da un carrozziere (+15,8 per cento).
Questi risultati, sottolinea la CGIA, sono stati ottenuti dopo aver preso in esame le tariffe sui rifiuti applicate alle famiglie e alle imprese nei principali Comuni capoluogo di regione.

Nel corso degli ultimi anni sono state numerose le novità che hanno riguardato il prelievo sui rifiuti. Fino a qualche anno fa pagavamo la Tarsu (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani), anche se molti Comuni l’avevano rimpiazzata con la Tia (Tariffa di igiene ambientale). Nel 2013 il legislatore ha introdotto la Tares (Tassa sui rifiuti e servizi), mentre dal 2014 quest’ultima ha lasciato il posto alla Tari (Tassa sui rifiuti).

La Tari è stata introdotta con la Legge di Stabilità 2014, in ossequio al principio comunitario “chi inquina paga”: in buona sostanza si è voluto sancire la corrispondenza tra la quantità di rifiuti prodotti e l’ammontare della tassa.
Con l’introduzione della Tari, è stato ulteriormente confermato il principio che il costo del servizio in capo all’azienda che raccoglie i rifiuti dev’essere interamente coperto dagli utenti, attraverso il pagamento della tassa. E il problema, purtroppo, sta proprio qui.

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