
Milazzo, 17/09/2015 - Il dottor Giuseppe Cambria, presidente del Collegio dei Revisori dei conti si è dimesso. Ha consegnato la lettera questa mattina nelle mani del segretario comunale Evelina Riva. A determinare la decisione di Cambria la controversa interpretazione di una norma nazionale – che qualcuno sostiene non essere stata recepita dalla Regione – entrata in vigore nel giugno 2014 che prevede che il revisore dei conti non può ricoprire più di due mandati nello stesso Ente (prima la norma prevedeva “consecutivamente” ora anche a distanza di anni). Norma che in altri Comuni è stata impugnata di fronte al Tar. In atto dunque il Collegio dei revisori resta composto solo da Pasquale Impellizzeri e Antonio Merillo. A breve dunque il consiglio comunale dovrà procedere alla nomina del terzo componente e poi all’elezione del presidente.
L'assessore Damiano Maisano ha chiesto al prefetto di Messina la convocazione di una conferenza di servizi con la presidenza della Regione per sollecitare lo sblocco delle somme necessarie per la realizzazione del "Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzato al miglioramento della qualità dell'aria in zona riconosciuta ad alto rischio di crisi ambientale", somme già assegnate dalla Regione e non erogate nonostante un parere del Cga. Lo stesso amministratore poi a proposito dei continui disservizi chiede la convocazione di un tavolo tecnico con la Raffineria, l’Arpa e l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente per disporre, una volta per tutte, un diverso metodo di comunicazione tra l'azienda e la cittadinanza che avvenga in tempo reale al verificarsi dell'evento e sia contrassegnato dalla massima trasparenza. Ritengo – afferma Maisano – che la presenza del massimo rappresentante del governo sia motivo di garanzia assoluta anche per la collettività.
L'assenza di un adeguato sistema di verifica in tempo reale delle emissioni provoca situazioni di forte ansia e preoccupazione che sfociano nel continuo coinvolgimento degli amministratori locali i quali però non hanno gli strumenti per fornire delle risposte sulla qualità dell'aria. Ne può essere sufficiente la comunicazione che si è trattato di un disservizio prontamente rientrato. Non è possibile che i sindaci siano lasciati in stato di abbandono nei confronti dell’opinione pubblica per una attività di controllo del territorio che deve essere garantita in modo rapido, pro-fessionale e all’avanguardia da coloro che sono istituzionalmente preposti come la Regione e l’Arpa in particolare. Del resto in altre regioni questo organismo funziona perfettamente. Perché dalle nostre parti ciò non è possibile. La salute è un diritto costituzionalmente garantito in tutta Italia, non solo in alcune regioni”.
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