La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

RETE DEGLI STUDENTI SICILIA, LETTERA A FARAONE: “CONTRARI ALLA RIFORMA, ABBATTERE I VALORI NEGATIVI”

Domani iniziative davanti alle scuole siciliane
Palermo, 14/09/2015 - Oggi, il sottosegretario all'istruzione Davide Faraone è in visita al liceo linguistico Ninni Cassarà, per l'inizio dell'anno scolastico. E' il primo anno in cui gli studenti italiani si trovano a vivere in un sistema di istruzione in cui la riforma "La buona scuola" è ormai legge. Fin dall'anno scorso abbiamo manifestato il nostro dissenso verso una riforma che ha come parole d'ordine "merito", "efficienza" e "competitività", tralasciando il ruolo sociale della scuola e ignorando i concetti di diritto allo studio e welfare; una riforma che ha privilegiato il modello aziendalistico dell'istruzione, dove i privati possono incidere (anche indirettamente) nelle decisioni e i presidi vedono aumentati i loro poteri. Dopo lo sciopero generale della scuola e la successiva approvazione della legge 107, abbiamo promesso che saremmo stati presenti fin dall'inizio davanti alle nostre scuole, per esprimere dissenso ma soprattutto rilanciare la nostra idea di scuola pubblica e le nostre proposte.

Dichiara Andrea Manerchia, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia:
"Abbiamo deciso di fare avere una nostra lettera al sottosegretario Faraone, per comunicare ancora una volta oltre che la nostra contrarietà alla riforma anche lo stato in cui versano attualmente le scuole siciliane. Domani saremo di fronte alle scuole siciliane per abbattere metaforicamente i muri di valori negativi che permeano la nostra società, sui quali proliferano egoismo e individualismo. Lo faremo tuttavia in senso propositivo e ricostruttivo, rilanciando un'idea di scuola e di paese che metta al centro lo studente e il cittadino".
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Lettera al sottosegretario Faraone:

Gentile Sottosegretario Faraone.

Apprendiamo in queste ore la sua decisione di salutare i ragazzi di una scuola superiore, a Palermo, in occasione del primo giorno di scuola. Vorremmo però che si soffermasse, anche di sfuggita, a guardarsi intorno appena arrivato in città e a scrutare oltre l'apparenza della passerella che le verrà preparata. Quella che vedrà sarà la situazione che la Rete degli Studenti Medi descrive e cerca di migliorare da anni. Subito potrà notare tra le varie scuole degli impianti edilizi non a norma di sicurezza (situazione comune tra le scuole palermitane e siciliane), a tratti fatiscente o pericoloso, problema che il suo governo non ha affrontato se non con l'operazione "Scuole Belle, Scuole Nuove, Scuole Sicure" puntando prima all'aspetto che alla reale stabilità strutturale delle nostre scuole malgrado il nome dell'operazione, e investendo sull'informatizzazione (progetto encomiabile ma da non preoporre alla sicurezza delle stesse). Potrà vedere gli studenti che da troppi anni attendono una riforma dei cicli ancorati alla riforma gentiliana, fortemente classista e discriminante nei confronti di chi non sceglie di proseguire i propri studi in un liceo, ed un aggiornamento dei programmi che persistono nel non essere più adeguati ad un mondo in continua evoluzione.

Gli stessi ragazzi che chiedono a gran voce una democratizzazione della scuola che non può avvenire senza un allargamento del potere decisionale, e non attraverso un accentramento dello stesso come portato avanti dalla legge 107 e come sostenuto dal ministro Giannini e che rischia di essere totalmente compromessa da interessi privati che potrebbero nei C.d.I. trovare sbocco attraverso i finanziamenti. Tra gli obbiettivi imprescindibili di una riforma che miri ad ottenere una "Buona Scuola" vi è il tema del welfare, inteso come servizi e facilitazioni (sui quali l'interesse sembra latitare) e quello della lotta alla dispersione scolastica e al livellamento delle differenze tra scuole "prestigiose" e "di periferia" (differenza che non potrà che aumentare con l'andare a formarsi di un vero e proprio circuito valutativo professionale dei professori che potranno così essere selezionati dai singoli presidi e che, potendo, preferiranno ovviamente una scuola in centro piuttosto che una "di frontiera" andando ad esasperare la forbice).

Altro tema preponderante e tralasciato è quello sul diritto allo studio, tematica spesso lasciata a margine e sulla quale si deve basare una reale idea di scuola. Consideri in fine questo quadro all'interno di una realtà estremamente problematica come quella siciliana, realtà che immaginiamo lei conosca bene essendo siciliano, una realtà in cui queste problematiche si ingigantiscono; quando guarderà quegli studenti sappia che la realtà in cui sono inseriti è quella di una terra dalla quale 8 su 10 di loro sarebbero disposti ad a andare via subito, una terra in cui la grande maggioranza le scuole non dovrebbero nemmeno essere agibili e in cui uno studente pendolare è costretto ad orari improponibili dettati dalla non adeguatezza delle infrastrutture per rispettare le tempistiche scolastiche. Guardi anche i professori che continuano e continueranno a fare fatica soprattutto nei contesti rurali dove il livello di abbandono scolastico nella nostra regione rimane molto più che semplicemente preoccupante e che rischiano di essere valutati in maniera arbitraria e illegittima in virtù di un potere stabilito dalla legge 107, o che potrebbero essere spediti in altre zone d'Italia senza alcun preavviso.

Per questi motivi, mentre sarà impegnato nella sua visita potrà notare che la Rete degli Studenti Medi sarà presente fin dall'inizio, a partire dal primo giorno di scuola, il 15 Settembre, davanti agli istituti e passando per il 9 Ottobre, giornata di mobilitazione studentesca nazionale, per abbattere un sistema di istruzione che ci vede oggetti in balia della realtà e per proporne e costruirne un altro del quale essere soggetti in causa; perché all'azione di un governo che spesso abbiamo visto proporre un falso ascolto noi contrapponiamo sempre più forte la voce di tutti quegli studenti che chiedono una scuola democratica, egualitaria , aperta a tutti e che valuti in maniera qualitativa e non meramente quantitativa. Per questi motivi ci rivedremo quest'autunno nelle piazze, fin dall'inizio.

Rete degli Studenti Medi Sicilia

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