Censis: in 9 milioni hanno rinunciato ad una prestazione sanitaria. Il Censis rileva che 3 milioni di italiani non sono autosufficienti. Le quote più elevate sono “nei comuni con al massimo diecimila abitanti (dove oltre il 59% delle famiglie ha razionato le spese nel welfare), nelle regioni del Sud e Isole (57%). Nel Meridione "il 41% degli intervistati ha pagato prestazioni in nero"
22/10/2015) Oltre 9 milioni di italiani nel 2014 hanno rinunciato ad una prestazione sanitaria. Secondo gli ultimi dati del Censis molte famiglie rinunciano alle cure del Servizio Sanitario Nazionale e la spesa verso la sanità privata aumenta, “al 32,6% degli italiani è capitato di pagare prestazioni sanitarie o di welfare in nero”.
Resta il dato più allarmante che a causa delle lunghe liste di attesa nella sanità pubblica e dei costi di quella privata, “nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare ad una prestazione sanitaria”.
Inoltre secondo il Censis in media il 14,2% degli italiani nel 2014 ha rinunciato ad andare dal dentista, percentuale che sale al 32,3% se si considerano solo le persone a basso reddito.
Inoltre il Censis rileva che 3 milioni di italiani non sono autosufficienti, con una spesa annua per le famiglie di circa 10 miliardi. Nel complesso - continua il Censis riferendosi al 2014 - circa la metà delle famiglie italiane ha dovuto rinunciare in un anno ad almeno una prestazione di welfare, dalla sanità all'istruzione, al socio assistenziale e al benessere.
Le quote più elevate sono “nei comuni con al massimo diecimila abitanti (dove oltre il 59% delle famiglie ha razionato le spese nel welfare), nelle regioni del Sud e Isole (57%), tra le famiglie monogenitoriali e i Millenials”.
Lo studio del Censis è stato realizzato per il forum Ania-Consumatori in cui si spiega che “oltre il 21% ha pagato senza fattura o ricevuta visite medico specialistiche, il 14,4% visite odontoiatriche, il 2,4% ripetizioni di matematica e di lingue e l'1,9% prestazioni infermieristiche". Nel Meridione "il 41% degli intervistati ha pagato prestazioni in nero".
La situazione dei pagamenti in nero delle prestazioni di welfare è leggermente migliore al Centro dove negli ultimi dodici mesi ha pagato senza ricevere fattura il 36,4% degli intervistati, mentre al Nord-Ovest la percentuale si ferma al 28,6% e al Nord-Est al 17,1%.
Relativamente alle sole visite mediche specialistiche, “sono state pagate in nero nel 31% dei casi al Sud, nel 23,7% al Centro, nel 19,2% al Nord-Ovest e solo nel 5% delle situazioni al Nord-Est”.
Hanno invece pagato prestazioni odontoiatriche senza fattura il 19,2% degli intervistati del Centro, il 17,9% del Sud e delle Isole, il 12,7% del Nord-Ovest e il 5,8% del Nord-Est.
Quindi il 13% delle famiglie italiane ha almeno una persona che nel 2014 ha dovuto rinunciare a sottoporsi ad una visita specialistica privata, valore che sale al 41,3% per chi percepisce un basso reddito. Per gli accertamenti diagnostici, si passa dal dato medio generale del 7,5% di 'rinunciatari', al 29% per gli indigenti.
Il taglio delle prestazioni, come rinuncia o rinvio, riguarda poi il 12% dei cittadini italiani che nell'ultimo anno ha rinunciato alla palestra e ad altri tipi di attività sportive, una percentuale che raddoppia per le persone a basso reddito.
(Regioni.it 2815 - 22/10/2015)
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