Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

GIORNALISTA BORROMETI MINACCIATO DI MORTE: ANCHE SE MI ARRESTANO TU MORIRAI"

Roma, 18 ott. 2015 - "Ti acceco con le mie dita. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c'e' chi viene a cercarti. Tu morirai". Sono queste le nuove minacce di morte arrivate al giornalista siciliano Paolo Borrometi, 32 anni. Borrometi, collaboratore dell'Agi e direttore del sito web "laspia.it" e' stato minacciato pubblicamente di morte sul noto social network Facebook da Venerando Lauretta, gia' in carcere per associazione mafiosa. "Ora vai a denunciarmi, voglio pagarti il reato che commetto su di te - scrive Venerando Lauretta nei confronti di Borrometi -. Comunque ti verro' a trovare pure che non vali i soldi del biglietto, saro' dietro la tua porta. Mi viene da ridere pensando il giorno che sei tra le mie mani. Ti devo accecare con le dita, non ti salva neanche Gesu' Cristo. Il tuo cuore verra' messo nella padella e dopo me lo mangero'. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c'e' chi viene a cercarti, tu morirai".

Paolo Borrometi e' da tempo sotto tutela, dopo essere stato oggetto di intimidazioni ed anche una aggressione, che ha lasciato al giornalista una menomazione alla spalla. Gia' ad agosto scorso il cronista era stato minacciato di morte da Gionbattista Ventura, fratello di Filippo Ventura che, per la Direzione Nazionale Antimafia (Relazione 2014) e' il capomafia di Vittoria (Ragusa) e per questa motivazione e' in carcere.

Ventura aveva scritto: "Ti scippero' la testa, saro' il tuo incubo. Ti scippero' la testa ovunque, anche all'interno del Commissariato di Vittoria". Paolo Borrometi su Facebook commenta: "Quale sarebbe (stavolta) la mia colpa? Quella di avere denunciato, fra gli altri, anche Venerando Lauretta e suo figlio (Riccardo) per minacce e ingiurie. Per Lauretta, suo figlio no, non dovevo denunciarlo. Lui poteva e puo' minacciarmi, a seguito di alcuni miei articoli sulle attivita' illegali della famiglia Lauretta nel Mercato di Vittoria, ma io no, non potevo ne' dovevo denunciarlo. Perche' per Lauretta - scrive Borrometi - "loro" possono fare e minacciare di morte tranquillamente. Noi non possiamo denunciare. Eppure chi crede nella Giustizia, deve denunciare e sa che accanto avra' le forze dell'ordine. Cosi' come sono certo sara' anche questa volta con me. Sono stanco, dobbiamo fare quadrato contro questi mezzi uomini. Denunciare sempre e stare accanto a chi denuncia". (AGI)

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