La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

GIORNALISTA BORROMETI MINACCIATO DI MORTE: ANCHE SE MI ARRESTANO TU MORIRAI"

Roma, 18 ott. 2015 - "Ti acceco con le mie dita. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c'e' chi viene a cercarti. Tu morirai". Sono queste le nuove minacce di morte arrivate al giornalista siciliano Paolo Borrometi, 32 anni. Borrometi, collaboratore dell'Agi e direttore del sito web "laspia.it" e' stato minacciato pubblicamente di morte sul noto social network Facebook da Venerando Lauretta, gia' in carcere per associazione mafiosa. "Ora vai a denunciarmi, voglio pagarti il reato che commetto su di te - scrive Venerando Lauretta nei confronti di Borrometi -. Comunque ti verro' a trovare pure che non vali i soldi del biglietto, saro' dietro la tua porta. Mi viene da ridere pensando il giorno che sei tra le mie mani. Ti devo accecare con le dita, non ti salva neanche Gesu' Cristo. Il tuo cuore verra' messo nella padella e dopo me lo mangero'. Ho preso la mia decisione, anche se mi arrestano c'e' chi viene a cercarti, tu morirai".

Paolo Borrometi e' da tempo sotto tutela, dopo essere stato oggetto di intimidazioni ed anche una aggressione, che ha lasciato al giornalista una menomazione alla spalla. Gia' ad agosto scorso il cronista era stato minacciato di morte da Gionbattista Ventura, fratello di Filippo Ventura che, per la Direzione Nazionale Antimafia (Relazione 2014) e' il capomafia di Vittoria (Ragusa) e per questa motivazione e' in carcere.

Ventura aveva scritto: "Ti scippero' la testa, saro' il tuo incubo. Ti scippero' la testa ovunque, anche all'interno del Commissariato di Vittoria". Paolo Borrometi su Facebook commenta: "Quale sarebbe (stavolta) la mia colpa? Quella di avere denunciato, fra gli altri, anche Venerando Lauretta e suo figlio (Riccardo) per minacce e ingiurie. Per Lauretta, suo figlio no, non dovevo denunciarlo. Lui poteva e puo' minacciarmi, a seguito di alcuni miei articoli sulle attivita' illegali della famiglia Lauretta nel Mercato di Vittoria, ma io no, non potevo ne' dovevo denunciarlo. Perche' per Lauretta - scrive Borrometi - "loro" possono fare e minacciare di morte tranquillamente. Noi non possiamo denunciare. Eppure chi crede nella Giustizia, deve denunciare e sa che accanto avra' le forze dell'ordine. Cosi' come sono certo sara' anche questa volta con me. Sono stanco, dobbiamo fare quadrato contro questi mezzi uomini. Denunciare sempre e stare accanto a chi denuncia". (AGI)

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