Rifiuti, M5S all'Ars: «Inceneritori soluzione obsoleta e dannosa, nuove preoccupazioni dall’Ue»

Rifiuti, M5S Ars a Schifani: « Inceneritori  soluzione obsoleta e dannosa, e arrivano nuove preoccupazioni dall’Ue». Palermo, 09/04/2025 -   – «La Sicilia merita politiche ambientali all’avanguardia, non un ritorno al passato con impianti inquinanti, mascherati da falsa innovazione. Proprio in questi giorni, sull'inceneritore di Roma, apprendiamo dalla stampa, sono arrivate nuove perplessità  dall’Ue , che ha evidenziato molte criticità sull'impianto, tra cui l'impatto ambientale significativo e preoccupazioni sull'emissione di  CO₂  e sui danni alla salute umana». Così i deputati M5S all'Ars Cristina Ciminnisi,  Jose  Marano e Adriano Varrica, componenti della Commissione Ambiente, commentano con durezza l’ennesimo annuncio –  spot  pronunciato in video dal Presidente Renato Schifani, e diffuso sui social, sulla realizzazione di due termovalorizzatori a Palermo e Catania. «Chiamarli “termovalorizzatori” – dicono – è un eufemismo per nas...

MILAZZO, 3 ARRESTI PER IL ‘PIZZO’: PER L’APPALTO DI PONENTE UNA ESCALATION DI ATTI INTIMIDATORI

Milazzo, sgominata banda del racket emergente che imponeva il pizzo al Cantiere per il rifacimento del lungomare di Ponente: arrestate tre persone per tentata estorsione in concorso e per l’incendio di un escavatore

Milazzo, 29/10/2015 - Alle prime luci dell’alba di ieri, a Milazzo e Barcellona P.G., l’operazione di Carabinieri e Polizia che ha portato all’arresto di 3 persone per tentata estorsione aggravata in concorso e per 2 di loro anche per danneggiamento seguito da incendio.
Gli arrestati sono:
- Giovanni FIORE 26enne di Milazzo, sottoposto a custodia cautelare in Carcere;
- Marco MILONE 36enne di Barcellona P.g., sottoposto a custodia cautelare in Carcere;
- Francesco CALASCIONE 50enne di Milazzo, sottoposto agli arresti domiciliari, imprenditore edile impegnato a sua volta nei lavori del lungomare di ponente.
I provvedimenti scaturiscono da una complessa attività investigativa, avviata dai Carabinieri già agli inizi di maggio 2015 a seguito di un primo grave atto intimidatorio ai danni di uno degli imprenditori edili impegnato nei lavori di ristrutturazione del lungomare di ponente. Detti lavori di riqualificazione, affidati in primavera a quattro distinte ditte, di cui tre costituenti uno specifico consorzio, sono stati ostacolati da diversi atti intimidatori. L’escalation, partita in alcuni casi dalla “semplice consegna” di una bottiglia contenente benzina con delle cartucce nastrate, è proseguita in almeno quattro casi con l’incendio di autovetture, escavatori e depositi.
Episodio chiave per l’indagine è l’incendio di un escavatore avvenuto il 1 settembre, nei pressi dell’Angonia, ai danni di un imprenditore edile impegnato in una percentuale maggioritaria dei citati lavori.

Appresa la notizia degli arresti effettuati dalla Compagnia dei Carabinieri di Milazzo e dal locale Commissariato di Polizia, il sindaco Giovanni Formica ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Intendo rinnovare il mio sostegno e la mia gratitudine alla magistratura e alle forze dell’ordine che con questa operazione antiracket hanno inferto un altro duro colpo alla criminalità organizzata. Non nascondo che proprio con riferimento alla questione dell’appalto di Ponente si era creata una certa preoccupazione tra i cittadini a causa di una escalation di atti intimidatori nei confronti delle imprese. Il brillante risultato conseguito oggi, testimonia l’importanza di proseguire con determinazione nella lotta alle mafie e alla criminalità per affermare la forza del diritto e la cultura della legalità”.

Dichiarazione on. Tommaso Currò, arresti di Milazzo
«Gli arresti operati oggi dai carabinieri e dalla Polizia rappresentano una risposta importante dello Stato alla criminalità. Il lavoro congiunto dei tutori dell’ordine ha raggiunto ancora una volta risultati investigativi importanti sul fronte del contrasto al racket nella nostra provincia. Si apprende che l’operazione effettuata è stata favorita dalla collaborazione dei destinatari delle richieste di pizzo: ciò rende merito al lavoro condotto dalla magistratura, da polizia e carabinieri e dall'associazionismo antiracket, e si traduce in una ulteriore ragione di fiducia nelle Istituzioni, a cui gli onesti devono continuare a rivolgersi con la consapevolezza che l'aggressione alla libertà e alla proprietà costituita dalle estorsioni non resta impunita».
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MILAZZO: IL ‘PIZZO’ NEL RIFACIMENTO DEL LUNGOMARE, 3 ESTORSORI ARRESTATI



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