Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

CROCETTA: “EMERGENZA IDRICA, MA A MESSINA C’È UNA COSA CHE FUNZIONA?”

Uno smagliante Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, ha chiuso la seconda edizione del Festival del giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino (Me). Il governatore siciliano ha risposto alle domande del giornalista Nino Amadore. “La Sicilia ce la farà, ce la faremo”, ha più volte ripetuto il presidente Crocetta, “alla faccia dei cucchi che la vorrebbero in default”

Galati Mamertino (Me), 14/11/2015 – Crocetta show. Uno smagliante Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana, sportivamente vestito ed energico da farsi sentire nel chiassoso mercato coperto comunale, ha chiuso la seconda edizione del Festival del Giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino (Me), sui monti Nebrodi. Il governatore siciliano ha risposto con voce decisa e parole scandite alle domande del giornalista Nino Amadore, davanti a un pubblico di giornalisti, esperti dei settori della formazione e dei servizi, di imprenditori e cittadini galatesi, al termine della conversazione su “Marketing territoriale e ruolo dei giornali”.

“La Sicilia ce la farà, ce la faremo”, ha più volte ripetuto il presidente Crocetta quando Amadore lo ha interrogato sulle sorti del nuovo (di zecca) governo regionale siciliano, facendo notare come “malgrado l’assessore al bilancio abbia sbagliato i conti, sono sicuro che Renzi approverà il bilancio della Regione siciliana”. E per dare forza all’azione del governo regionale, Rosario Crocetta ha incitato i siciliani a “far sentire in massa” il proprio sostegno alla Sicilia, “alla faccia dei corvi, dei cucchi (gufi, ndr) che la vorrebbero sconfitta, in default”, ormai bollita e ribollita, per usare termini consoni alle merci esposte negli stands gastronomici che cingevano il mercato coperto comunale di Galati Mamertino (Me).

Crocetta ha tirato in ballo i governi del passato e le nefandezze della politica siciliana, da Cuffaro agli anni ’50, che hanno affossato la Sicilia “procurando gran danno”; ha tirato in ballo Felice Crosta, il pensionato più ricco d'Italia, ex presidente dell'Agenzia rifiuti, superburocrate d'oro, simbolo della casta dei colletti bianchi, costretto a firmare un accordo con la ragioneria della Regione Siciliana, accettando di restituire a rate le ‘derrate’ di denaro illegittimamente percepito, per oltre un milione di euro. A Felice Crosta era stata riconosciuta la piena legittimità del nome proprio (Felice) ma non quella dei 500 mila euro all'anno (lordi), 41 mila euro al mese, percepiti.
“Felice Crosta, presidente dell'Agenzia Regionale Rifiuti e Acque, nominato per risolvere l’emergenza siciliana, non solo dei rifiuti, quanto le gare per i quattro inceneritori che avrebbero dovuto garantire la soluzione della questione e affrontare la grana del Cip 6 e degli aiuti di Stato per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, e vendere l'energia al gestore della rete elettrica nazionale… Manco fosse stato Leonardo Da Vinci” – ha detto sornione il presidente Crocetta.
Poi Nino Amadore, per chiudere l’intervista, ha interrogato il governatore sull’emergenza idrica a Messina. E Crocetta si è prodotto in un finale dai toni energici e perfino esilaranti, malgrado la gravità della questione: “Ma perché, a Messina c’è una sola cosa che funziona?”, ha obiettato il presidente della Regione Siciliana. “Ditemi voi cosa funziona? Funziona forse l’Atm (azienda dei trasporti, ndr), se ha più impiegati che viaggiatori, e nessuno che paga il biglietto..? A Messina bisognerebbe fare repulisti generale… Messina – ha detto ancora Crocetta – avrebbe bisogno di un ricambio urgente e sostanziale, malgrado non si possano addossare al sindaco Accorinti responsabilità che non ha” – ha precisato il governatore.

“Sono i vertici dell’Amam che bisognerebbe azzerare, ma non solo”, ha affermato Crocetta. Perché è inconcepibile che venga a costare più l’acqua privata che quella pubblica; che a Messina il consumo pro capite risulti di molto superiore a quello di città come Milano. E’ possibile che i messinesi consumino 4.000 litri d’acqua pro capite? Vogliamo capirne le ragioni?”, ha proseguito Crocetta.
E sull’emergenza idrica a Messina, il presidente, ha descritto una situazione ferma ai tempi di Cuffaro, lanciando accuse senza mezzi termini e sciorinando dati e costi improbabili per un servizio che vede l’acqua privata più costosa e rara di quella pubblica.
“E’ possibile che una città come Messina debba arrivare a chiedere lo stato di calamità e di emergenza, per l’incapacità di chi ha la responsabilità dell’approvvigionamento idrico acqua potabile?”.

Crocetta, tuttavia, non ha infierito sul sindaco di Messina Accorinti, non riconoscendogli la totale responsabilità della defaillance idrica.

"Chiedere lo stato di emergenza e di calamità naturale è allucinante; - ha detto Crocetta – è allucinante che la rottura di una conduttura idrica costringa i governi nazionale e regionale a dichiarare lo stato di emergenza e di calamità naturale. Quando ero sindaco a Gela, se capitava un guasto, pensavo a come risolvere il problema e non a chiedere lo stato di calamità naturale. Sarebbe bastato fare come gli antichi romani che pensavano a bypassare la frana con nuove tubature magari esterne", ha concluso il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, nel mercato coperto comunale, in chiusura della seconda edizione del Festival del giornalismo enogastronomico a Galati Mamertino (Me).

Commenti