Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CROCETTA, FORMAZIONE DEL GOVERNO: “LA FORZA CHE AVREBBE RAGIONE DI RIVENDICARE SPAZI È IL GRUPPO MEGAFONO/PSI”

Palermo, 18 nov. 2015 - “Nella formazione del governo ho rispettato con grande lealtà gli accordi sottoscritti con i partiti e i movimenti della maggioranza. Tutte le forze politiche hanno avuto riconoscimenti e rappresentanza. Nessuno escluso”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. “Il Partito Democratico in particolare – aggiunge il presidente - ha avuto una rappresentanza notevolmente più forte rispetto a quanto previsto nel patto originario e quindi ritengo che nessuno abbia da muovere obiezioni politiche rispetto al risultato. Anche Sicilia Futura ha avuto il riconoscimento di un assessorato strategico come quello del Territorio e Ambiente, le forze minori del centro-sinistra il riconoscimento dell'assessorato alla Funzione Pubblica.
L'ipotesi di un assessore tecnico in quota del presidente da nominare alla Funzione Pubblica, è venuta meno nel momento in cui il dott. Antonio Fiumefreddo, che non finirò mai di ringraziare per la lealtà dimostrata, ha ritirato la sua candidatura per consentire un allargamento della maggioranza.

Dopo il ritiro di Fiumefreddo – continua Crocetta - non poteva esserci nessun'altra candidatura tecnica a quell'assessorato poichè un altro tecnico avrebbe avuto il sapore di un'ostilità ad personam nei confronti di uno dei professionisti più stimati della Sicilia.

La soluzione del dodicesimo assessore non poteva che essere politica, consentendo di allargare la maggioranza.
La politica ha delle regole e vanno rispettate.
Le forze politiche non possono mettere veti sulle indicazioni altrui, a meno che non si sollevino su una nomina questioni etiche, accertate e documentate.
La Lantieri è stata sempre leale sia con il presidente che con il governo e con tale spirito ho proceduto alla sua nomina. Mi rendo conto che alcune forze possano sentirsi sottostimate ma credo, con molta sincerità, che la forza che avrebbe ragione di rivendicare spazi è l'attuale gruppo Megafono/Psi, che ha sempre avuto espressione diretta di un assessore, che oggi deve condividere con un altro gruppo.
La ricomposizione del governo non può essere una storia infinita. La vicenda del governo politico è aperta dal mese di luglio con un dibattito che è durato cento giorni. Un po' troppo.

In una fase nella quale dobbiamo accelerare sulla spesa europea, fare il riequilibrio dei conti e affrontare le tante emergenze che attraversano la Sicilia per uno sviluppo vero.
La Sicilia prima di tutto. Partendo da questo principio mi rivolgo a tutti gli alleati per una sincera collaborazione. La formula del governo regionale riflette la linea del governo nazionale con un allargamento, oltre che ai partiti, ai movimenti. Nessuno si può sentire umiliato poichè questo presidente continuerà ad essere il punto di equilibrio tra le aree politiche, lavorando esclusivamente nell'interesse della Regione e nel rispetto di tutti gli alleati, senza avvantaggiarne alcuni o discriminarne altri.
Sono pronto a discutere, ma non è più tempo di chiacchiere bensì di azioni concrete e risposte che dobbiamo dare ai lavoratori, alle imprese, ai giovani per valorizzare e consolidare i segnali positivi di ripresa che già ci sono e determinare la crescita economica della Sicilia.
Il tempo della trattativa è finito. Adesso è il tempo del lavoro, con tutti coloro che ci stanno.
Ho scelto la linea della responsabilità confrontandomi con tutti coloro i quali da tempo chiedevano un governo politico. L'ho fatto, - conclude il presidente - la discussione è pertanto chiusa”.

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