Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MALTEMPO, GRAZIANO: “STRADE E BINARI SPAZZATI VIA, LA COLPA È DELL’UOMO”

Graziano: “Adesso sono i cittadini a chiedere più geologi. Non siamo dinanzi solo ai cambiamenti climatici ma anche alla carenza infrastrutturale del Paese, soprattutto al Sud . Una carenza che riguarda il sistema fognario e quello viario”

03/11/2015 - Graziano: “Ancora strade e binari spazzati via . Non siamo dinanzi solo ai cambiamenti climatici ma anche alla carenza infrastrutturale del Paese , soprattutto al Sud . Oggi finalmente i geologi sono di supporto alla redazione del Piano contro il Dissesto Idrogeologico . Oggi sono i cittadini a chiedere più geologi”. “Binari spazzati via , strade che crollano , purtroppo una vittima e soprattutto la prova chiara che in Italia il cittadino non sa ancora come comportarsi in caso di una grave emergenza . La prima cosa da fare è quella di non andare nei sottoscala, non scendere negli scantinati, non fermarsi sotto ai ponti, non prendere sottopassaggi . Queste sono le prime cose da fare quando c’è un’alluvione”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano , presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi commentando quanto sta accadendo ancora una volta in Italia .

“Non siamo dinanzi solo ai cambiamenti climatici ma anche alla carenza infrastrutturale del Paese – ha proseguito Graziano - soprattutto al Sud . Una carenza che riguarda il sistema fognario e quello viario . Oggi in Italia la gente inizia a chiedere alla classe politica se ci sono geologi negli enti pubblici e questo grazie ad un’intensa campagna di comunicazione che abbiamo messo in atto in modo capillare . Certo siamo già dinanzi ad un risultato importante perché prima l’opinione pubblica era molto distante dalla categoria dei geologi tuttavia, nel 2015, in Italia i geologi non sono nelle pubbliche amministrazioni.

Quanti comuni hanno un geologo? Ed ecco che il sindaco che programma la politica per il piano di difesa del territorio lo fa con figure professionali apprezzabili ma che non hanno le competenze e le sensibilità del geologo. Oggi assistiamo a frane continue , morti con conseguenti danni. Non possiamo prendercela con una montagna o con un fiume se ogni anno abbiamo morti. La colpa è dell’operato dell’uomo. Certo finalmente dopo anni anche il Governo ha iniziato a vedere la presenza del Geologo chiamandoci a supportare l’elaborazione del Piano Anti Dissesto ma il cammino da fare è lungo e non privo di ostacoli in quanto dobbiamo mettere mano alla più grande opera pubblica : recupero del territorio italiano”.

Martedì 3 Novembre ore 15 e 30 – Rimini Fiera A Rimini per Ecomondo iniziano gli Stati Generali sulla Green Economy. Interverrà Gian Vito Graziano – Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi .




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