Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

SPATA (POSSIBILE): «CROCETTA COMPLETA LA SUA GIUNTA CON L’EX SEGRETARIA DI CUFFARO»

Possibile (Giuseppe Civati) su governo Crocetta. Valentina Spata: «Il governatore ha completato il puzzle della sua giunta con l’ex segretaria del carcerato per favoreggiamento a Cosa nostra Salvatore Cuffaro. Ed è subito crisi»
Palermo, 19 nov. 2015 – «Lo sconforto per il puzzle politico del governo regionale siciliano ha raggiunto il culmine con la nomina di Luisa Lantieri, ex segretaria dell’ex presidente condannato e carcerato per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra - pronto all’uscita da Rebibbia - Salvatore Cuffaro, quale assessore alla funzione pubblica. Nulla di nuovo all’orizzonte ed ennesima scelta imbarazzante del Presidente Crocetta». A dirlo è Valentina Spata, rappresentante in Sicilia del movimento politico “Possibile” del deputato nazionale Giuseppe Civati.

«Ancora più grave a mio avviso – continua Spata - è la tragicommedia messa in atto dai renziani del Partito democratico e da quelli di Sicilia Futura. In Sicilia accade, caso più unico che raro, che ci siano anche renziani non iscritti al Pd, i quali hanno costituito un movimento politico a sé stante, con tanto di benedizione da parte del sottosegretario Davide Faraone. Tornando alla tragicommedia cui accennavo prima, occorre evidenziare che i renziani non hanno gradito la nomina della Lantieri. Non tanto per la sua storia politica - che dovrebbe essere lontana anni luce dal Pd - quanto per aver fatto saltare il brillante piano di Faraone e del suo “cerchio magico”: fare entrare in giunta un uomo politico che in Sicilia fa capo a Saverio Romano e a Roma a Denis Verdini. Un Governo di larghissime intese dunque, che avrebbe visto fianco a fianco non solo l’Udc, ma anche Ncd e Saverio Romano. Per farla breve l’accordo con Verdini, già sostanzialmente in essere a Roma, doveva passare dalla Sicilia, da sempre laboratorio politico nel bene e soprattutto nel male».

«Ancora una volta Crocetta ed il Pd siciliano - completa il suo pensiero Spata - dimostrano tutta la loro pochezza politica, avallando pedissequamente quegli inciuci romani che si proiettano come ombre sinistre in una sempre più disastrata isola. La Sicilia nel frattempo cade letteralmente a pezzi, tra la noncuranza del governo nazionale di Matteo Renzi e l’evidente inadeguatezza di un governo regionale, più attento alla distribuzione di poltrone che agli atavici problemi che attanagliano la nostra isola».

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