Plastica, per saturazione degli stoccaggi rischiano di saltare raccolta differenziata e riciclo

PLASTICA, RISCHIO STOP ALLA DIFFERENZIATA IN SICILIA: ANTOCI PORTA IL CASO A BRUXELLES E CIMINNISI INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE.  Antoci: “Basta scaricare sui Comuni e sui cittadini, serve una filiera nazionale che funzioni”.  Cimminisi: “Senza interventi immediati, la raccolta differenziata si blocca: la Regione dica cosa sta facendo”. Bruxelles, 1 dicembre 2025 - In Sicilia alcuni impianti di selezione avrebbero ridotto o sospeso il ritiro degli imballaggi in plastica per saturazione degli stoccaggi e per l’alto costo della plastica riciclata rispetto a quella vergine. Per far fronte a questa emergenza, in diverse aree si moltiplicano le ordinanze comunali che starebbero limitando la raccolta. Il quadro si inserisce in una criticità più ampia, segnata dalla disomogeneità della rete impiantistica tra Nord e Sud del Paese, dai trasferimenti verso altre regioni e dai maggiori costi per gli enti locali. Per questo l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha depositato un’interrogazione ...

CGIL CISL UIL A MADIA: CONTRATTI ANCHE A NATALE, LA RIFORMA SI FA INVESTENDO SULLE PERSONE

Roma, 17 dicembre 2015 – “Il tavolo sui contratti noi siamo pronti ad aprirlo subito, anche a Natale”, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco - segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa – rispondono così al ministro Marianna Madia intervenuta questa mattina a Repubblica Tv. “Se il governo pensa davvero che i lavoratori pubblici siano il motore della Pa, perché non ci convoca per rinnovare i contratti? E perché si nasconde ancora dietro scuse imbarazzanti per giustificare i 300 milioni stanziati dalla Stabilità, quando lo stesso esecutivo continua a elargire mance elettorali a destra e a manca al solo fine di puntellare il consenso?”.
“Apprezziamo il cambio di atteggiamento del Governo sulla necessità di uscire dalla retorica del dipendente pubblico fannullone, visto che sino a ieri vi è stata una campagna mediatica per affermarlo”.

“Davvero dobbiamo pensare che i servizi al Paese si cambiano con venti nuovi decreti delegati?”, attaccano i quattro sindacalisti. “Di norme e provvedimenti ormai abbiamo perso il conto, ma di investimenti veri nelle persone, nel loro sapere e nell’innovazione neanche l’ombra. E oltretutto, anni e anni di riforme che si inseguono senza un progetto non fanno che aumentare il caos: proprio oggi abbiamo scritto al ministro per trovare una soluzione per i precari delle province e per le camere di commercio. E poi ci sono le questioni delle Agenzie delle entrate, quelle dei ministeri, i ritardi disastrosi sull’implementazione delle competenze in sanità, il riordino delle amministrazioni locali”.
“Se vogliamo cambiare il rapporto tra Stato e cittadini, ma soprattutto pensare a far crescere il paese serve un piano straordinario per il lavoro pubblico e i servizi. E si fa con i contratti”, proseguono i leader delle quattro sigle. “Bene assumere, come da noi rivendicato, i vincitori di concorso, ma a questi vanno aggiunti almeno 100 mila assunzioni di nuove professioni. La mappatura delle professionalità è ferma a un sito web che non funziona. Nella formazione siamo ancora a mezz’ora media annua per lavoratore. L’innovazione di processo e di prodotto è lasciata a qualche amministratore di buona volontà. E ci sono troppi dirigenti e pochi giovani, troppe risorse sprecate e poche da investire nella valorizzazione dei lavoratori”.

“Ecco perché non ci accontentiamo delle dichiarazioni di principio”, concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Turco. “Il governo faccia una scelta seria rispetto alle risorse: punti sulle persone e sui servizi per lo sviluppo. E ci convochi subito, noi non andiamo in vacanza, come non andranno quei lavoratori pubblici che anche a Natale e Capodanno saranno al loro posto per servire il Paese”.


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