1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

“IL SIMBOLISMO NELLA PITTURA EUROPEA. DAI PRERAFFAELLITI ALL’ART NOUVEAU”, PRESENTATO IL VOLUME DI TERESA PUGLIATTI

È stato presentato ieri, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina, il libro di Teresa Pugliatti Il Simbolismo nella pittura europea. Dai Preraffaelliti all’Art Nouveau, pubblicato nel 2015 da Magika Edizioni
Messina, 22/12/2015 - Con 362 immagini a colori e testi ricchi di osservazioni critiche, il volume rappresenta un percorso di ricerca che studia da una nuova prospettiva l’impatto che il Simbolismo ebbe non solo sulle arti figurative ma anche sulla letteratura e sulla storia. La novità critica e metodologica del libro è tale da averlo portato fino alla National Library di Washington, al Metropolitan Museum di New York, alla Biblioteca della Columbia University di New York, al Getty Institute di Losa Angeles e all’Università della Pennsylvania.
Accanto all’autrice, alla presentazione erano presenti il prof Francesco De Domenico, Direttore Generale dell’Università, il prof. Santi Fedele, storico, e il prof. Giampaolo Chillé, storico dell’arte.

“Gli studi di Teresa Pugliatti riescono a parlare anche a chi non è un esperto di arte” ha esordito Francesco De Domenico, che ha raccontato di essere un appassionato seguace dell’opera della professoressa. L’intervento di Santi Fedele si è invece addentrato in un terreno più specifico. “Lo studio del Simbolismo richiede un approccio interdisciplinare, che tocchi ambiti come la letteratura, la filosofia e la psicanalisi. Il Simbolismo rappresenta un momento di rottura, un’inversione di tendenza rispetto al Naturalismo della prima metà dell’800 perché è stato capace di interpretare l’inquietudine e il disagio esistenziale della società prima della Grande Guerra”.
Giampaolo Chillè ha dichiarato che “il volume di Teresa Pugliatti riempie un vuoto, attuando però una rivoluzione cronologica che fa cominciare il Simbolismo 40 anni prima del 1886, data in cui storicamente lo si fa cominciare, con la pubblicazione del Manifesto su Le Figaro. Con questo nuovo studio, il Simbolismo non è più uno stile né una corrente: è un atteggiamento del pensiero”.

A concludere la presentazione proprio Teresa Pugliatti: “L’opera degli artisti simbolisti è un tutt’uno con il loro stato d’animo, con i drammi da loro vissuti. È un simbolismo che offre, non descrive; suscita e non dichiara nulla apertamente. Per questo motivo possiamo parlare di pittura dell’anima”.
Il volume rappresenta la prima delle due parti di un’opera che verrà completata da Teresa Pugliatti nel 2016 e in cui grande rilievo avranno i simbolisti italiani.

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