Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

SCIOPERO DEI MEDICI: CONDIZIONI INACCETTABILI, LA PROTESTA È PER IL BENE DEI PAZIENTI

L’escamotage degli ospedali riuniti, un baluardo ad una mala organizzazione sanitaria. Tutti attorno allo stesso tavolo: Anaao Assomed, Cimo, Fesmed, Snami, Smi e Ordine dei Medici e di Catania. “Lo sciopero dei medici fatto per il bene dei pazienti”. Sembra uno slogan ma non lo è. Piuttosto è l’esasperante situazione in cui sono costretti a lavorare i medici, da tempo, con turni di lavoro massacranti e inaccettabili anche e soprattutto nel benessere della cura dei pazienti; con una rete ospedaliera che fa acqua da tutte le parti, con nessuna previsione di stabilità per i precari con contratti a tempo, con una pianta organica insufficiente a coprire le esigenze, e con un Piano di riordino “oscuro”.

“Lo sciopero dei medici fatto per il bene dei pazienti”. Sembra uno slogan ma non lo è. Piuttosto è l’esasperante situazione in cui sono costretti a lavorare i medici, da tempo, con turni di lavoro massacranti e inaccettabili anche e soprattutto nel benessere della cura dei pazienti; con una rete ospedaliera che fa acqua da tutte le parti, con nessuna previsione di stabilità per i precari con contratti a tempo, con una pianta organica insufficiente a coprire le esigenze, e con un Piano di riordino “oscuro”.

Questa mattina (16 dicembre), nella sede dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Catania si è svolta una conferenza stampa aperta alle O.S. mediche (erano presenti: Anaao Assomed Sicilia, Cimo, Fesmed, Snami e Smi), per fare il punto sulla pesante situazione di stallo totale in cui la Sanità nazionale e regionale in particolare, vive da troppo tempo, e ribadire le motivazioni che hanno indotto alla manifestazione generale, incrociando le braccia sino alle 24.00 di oggi.

“La nostra categoria - ha detto Massimo Buscema, pres. dell’Ordine dei Medici di Catania - non è sostenuta da una governance attenta anzi tutt’altro, c’è una politica assente che rema contro gli interessi dei pazienti; la disorganizzazione della rete ospedaliera non è un problema “interno” ossia dei medici soltanto, perché tocca direttamente i pazienti non seguiti opportunamente”.

Disorganizzazione che si evince dalla mancata e reiterata concertazione con l’Assessorato regionale alla Salute, sordo alla civile protesta delle o.s. mediche e che ha prodotto un Piano di riordino interlocutorio, una Rete Ospedaliera ancora in attesa di definizione, gli Atti Aziendali ancora in fase di esame e personali a tempo determinato in bilico se essere confermato o meno. Da due anni la Regione siciliana non ha rinnovato le coperture assicurative per la tutela dei dipendenti e le strutture ospedaliere hanno dovuto ricorrere a un fondo aziendale per tamponare le denunce.
Motivazioni che trovano l’assenso delle o.s. presenti alla conferenza stampa.

“L’Anaao Assomed Sicilia - ha esposto Marina Tumino, vice seg. reg.le del sindacato dei medici dirigenti - ribadisce con forza le motivazioni che hanno portato allo sciopero: non si possono più tollerare le mancate applicazioni contrattuali; le riduzioni dei fondi sanitari, le attese concorsuali per i precari in cerca di stabilità; non si possono più accettare le gravissime carenze di organico specie nelle emergenze o nelle specialità ad intensità di cura. Non può più perdurare nella mancanza di norma nei turni di lavoro. L’escamotage degli ospedali riuniti, è solo un baluardo ad una mala organizzazione della rete ospedaliera pensata a macchia di leopardo, incurante delle vere esigenze dei pazienti e delle condizioni territoriali”.

La sanità, spesso tacciata di essere “malata” è di fatto, curata da direzioni politiche sbagliate, studiate per favorire gli interessi di pochi, non salvaguardando i pazienti e non tutelando chi, della salute altrui, ha fatto la propria ragione di vita. Non si tratta di “mala sanità”, bensì di “mala organizzazione sanitaria”.
L’Ufficio stampa
Simona D’Urso - 348 7034950

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