Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

TERZIARIO, DISTRIBUZIONE E SERVIZI, OGGI SCIOPERO NAZIONALE PER I CONTRATTI

Contratti Terziario, distribuzione e servizi. Domani 19 dicembre sciopero nazionale e manifestazione unitaria a Milano contro lo stallo negoziale
19/12/2015 - Proseguirà durante le festività natalizie la mobilitazione dei sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs per il completamento dei rinnovi contrattuali che interessano circa 500 mila lavoratori occupati nel settore del terziario, della distribuzione e dei servizi. Si tratta della seconda giornata di sciopero nazionale indetta per domani 19 dicembre contro lo stallo ai tavoli negoziali avviati con la Federdistribuzione, le associazioni datoriali della Distribuzione Cooperativa e la Confesercenti. La protesta sarà supportata da numerosi presidi territoriali e da una manifestazione unitaria che si svolgerà a Milano; #fuoritutti l'hastag della protesta alla quale prenderanno parte delegati e lavoratori provenienti da tutta Italia per sollecitare una rapida conclusione delle trattative. Alla prima giornata di astensione dal lavoro del 7 novembre scorso, con oltre il 75% dei lavoratori che hanno aderito allo sciopero, non è infatti seguita l'auspicata ripresa dei negoziati né è stato individuato un punto di mediazione per giungere al rinnovo dei contratti, attesi da oltre 24 mesi.

Nelle scorse settimane la Fisascat aveva ribadito la disponibilità a trattare sulla flessibilità organizzativa del lavoro per fare fronte alle esigenze di accrescere la produttività confermando però la ferma contrarietà a cedere sulla cancellazione degli istituti economici previsti dal contratto, in particolare il taglio degli automatismi sugli scatti di anzianità e sui passaggi di livello, sui permessi retribuiti come anche sulla sospensione della tredicesima e della quattordicesima mensilità ai fini della maturazione del trattamento di fine rapporto. «Si rende necessaria la nuova azione di sciopero perché le trattative con le associazioni datoriali della grande distribuzione organizzata, del sistema cooperativo e del commercio al dettaglio sono di fatto bloccate - ha dichiarato il Segretario generale della Fisascat-Cisl, Pierangelo Raineri- non è possibile lasciare più di mezzo milione di lavoratrici e lavoratori del terziario che da oltre due anni attendono un congruo aumento salariale e un aggiornamento della normativa su welfare e partecipazione».

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