Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

FAMILY DAY: LA STESSA FOLLA OCEANICA PER I BAMBINI USATI, VIOLATI E DIMENTICATI

Family Day: ci  sarebbe piaciuto vedere quella folla oceanica scendere in piazza in difesa dei bambini usati dalla tv come consumatori seriali, i figli dei suicidati per la bancarotta delle banche; bambini maltrattati, violentati e vittime dei pedofilia. Il Fatto Quotidiano scrive su quello che sarebbe diventato un "incidente diplomatico" tra gli organizzatori del Family Day, svoltosi al Circo Massimo e il rabbino capo Riccardo Di Segni. Il capo della sinagoga di Roma avrebbe inviato una lettera agli organizzatori per solidarizzare con chi in quella piazza ha inteso difendere la famiglia cosiddetta tradizionale e la procreazione naturale: "I bambini non sono animali da esperimento", avrebbe scritto Di Segni, ma la smentita non si è fatta attendere: "Mai scritta quella lettera"

30/01/2016 -  “La vostra manifestazione è importante”. Perché serve a sottolineare che non venga “stravolto” il concetto di famiglia “già carente di certezze”. “I bambini non sono animali da esperimento. Sarebbe il messaggio del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, in sostegno del Family Day del Circo Massimo, letto dal palco della manifestazione che ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone scese in piazza “per la famiglia naturale” e in sostanza contro la legge sulle unioni civili. Peccato che quel messaggio sia falso. Di Segni non l’ha mai scritto, di sicuro non l’ha mai mandato.

La manifestazione andata in scena al Circo Massimo - tuttavia - ha fatto accorrere in quella grande location della Capitale 2 milioni di persone (secondo alcune fonti, 300mila per Il Manifesto), lanciando un messaggio inequivocabile: l'area cattolica italiana dissente dal DDl Cirinnà e non vuole che diventi legge del Parlamento, legge degli italiani.

Massimo Gandolfini, neurochirurgo romano, portavoce del comitato organizzatore del Family Day è stato chiaro e perentorio: "Questa è una legge distruttiva, bisogna stare molto attenti. Le ricadute saranno culturali e colpiranno i nostri figli. Il regolamento dei canili vieta di separare i cuccioli dalla madre prima dei 60 giorni; invece per l’utero della donna, secondo il ddl Cirinnà, si può fare…”. Ed ancora “La piazza è l’unico modo civile e onesto, per noi che non abbiamo lobby potenti, per mostrare qual è il sentire comune. L’uomo e la donna formano il matrimonio, le altre sono alchimie” ha rimarcato il medico a conclusione dell’evento".

E ci sarebbe piaciuto vedere quella folla oceanica scendere in piazza in difesa degli stessi bambini: quelli che al rango di consumatori seriali vengono sottoposti quotidianamente a surmenage pubblicitari da parte di trasmissioni televisive tematiche, su canali dedicati proprio ai bambini. In difesa dei bambini che nelle comunità locali non hanno spazi per il gioco e l’accoglienza. Per i figli dei suicidati per la bancarotta di banche e istituti di credito farlocchi. In difesa dei bambini maltrattati, violentati e vittime dei pedofilia da parte di adulti, pedofili commerciali e preti.
Bambini dimenticati dalle istituzioni centrali e locali sotto la voce: “I bambini sono gli uomini di domani”, dimenticando che intanto sono i bambini di oggi.

In difesa delle famiglie di quei bambini figli di persone vessate dalle tasse, dalla mancanza di lavoro, dalla corruzione che toglie il futuro ai giovani e alle stesse famiglie, sempre più indebitate.
Questo fa vergogna alla società, alle istituzioni e alla politica, ma non meno a chi si ricorda di scendere in piazza solo per dare una limata ai diritti civili. Anche quando la causa per la quale si scende in piazza è giusta.

D.M.C.

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