Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

INCENERITORE DEL MELA, REFERENDUM: INFORMARE ADEGUATAMENTE I CITTADINI

Lettera aperta del Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela ai sindaci della Valle del Mela, in considerazione della recente iniziativa del sindaco di Pace del Mela volta a ricompattare il fronte dei comuni contrari all'inceneritore
07 gennaio 2016 – Egregi Sigg. Sindaci dei comuni del comprensorio della Valle del Mela, il Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela apprezza l’iniziativa del sindaco di Pace del Mela, Pippo Sciotto, tesa a ricompattare i comuni contrari all’inceneritore e a riformulare il quesito referendario. Vi è infatti l’assoluta necessità che i comuni del comprensorio formino un fronte comune, assieme alle associazioni ed ai cittadini, al fine di non permettere la realizzazione del pericolosissimo progetto dell’inceneritore. Riteniamo che il quesito referendario finora formulato, sebbene ineccepibile sul piano formale, sia poco adatto ad esprimere appieno ai cittadini l’importante significato di cui si fa carico.

L’inceneritore proposto da Edipower è stato denominato dall’azienda stessa “Impianto di Valorizzazione Energetica di CSS”. Per ovvie ragioni, non stupisce l’uso di una terminologia generica e artificiosamente benevola da parte dell’azienda, che ha tutto l’interesse di far apparire il proprio progetto come moderno e pulito. Ma la realtà purtroppo è ben diversa. Sotto la superficie della denominazione benevola, la sostanza del progetto parla chiaro: essenzialmente si propone un impianto per la combustione di oltre 500.000 tonnellate di rifiuti l’anno, sotto forma di CSS, ovvero la frazione combustibile dei rifiuti, essenzialmente costituita da plastica e carta.
Può apparire semplice riportare la denominazione del progetto nel quesito referendario, ma noi riteniamo che il quesito possa risultare molto più efficace e comprensibile facendo riferimento al contenuto del progetto di Edipower ed all’inquadramento giuridico dell’impianto proposto.

A ben vedere, le uniche definizioni giuridiche specifiche per un siffatto impianto sono fornite dal DL 152/2006, ovvero il Testo Unico delle Norme in materia ambientale, ed in particolare dall’art.237ter:
«'impianto di incenerimento': qualsiasi unita' e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti
con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione,
attraverso l'incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti... » «'impianto di coincenerimento': qualsiasi unita' tecnica, fissa
o mobile, la cui funzione principale consiste nella produzione di
energia o di materiali e che utilizza rifiuti come combustibile
normale o accessorio o in cui i rifiuti sono sottoposti a trattamento
termico ai fini dello smaltimento, mediante ossidazione dei rifiuti... »

A tal riguardo bisogna ricordare che la combustione è definita in chimica come una reazione che comporta l'ossidazione di un combustibile e che il CSS rientra a pieno titolo nella definizione di rifiuto, in quanto considerato “rifiuto speciale” sia dalla legge che dallo stesso progetto Edipower.
Pertanto l’impianto in oggetto può essere definito impianto di incenerimento e/o coincenerimento (a seconda che il CSS-rifiuto rappresenti l’unico combustibile, come in atto sembra indicare il progetto, o che possa in futuro essere affiancato anche dal cosiddetto CSS-combustibile, ovvero quelle particolari sottoclassi di CSS per le quali, in determinate condizioni, cessa la qualifica giuridica di rifiuto).
E’ per tali ragioni che avanziamo la proposta di riformulare il quesito referendario nei seguenti termini:
«Siete voi favorevoli alla realizzazione di un impianto di incenerimento e/o coincenerimento all'interno della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela?».
Riteniamo che un quesito del genere risulterebbe molto più chiaro, permettendo al contempo di conservare inequivocabilmente i propri effetti sul presente progetto Edipower.
In secondo luogo, è stato da più parti osservato che potrebbe essere conveniente estendere il senso del referendum anche ad altre eventuali future ipotesi di impianti simili in tutto il comprensorio, alimentate con qualsivoglia tipologia di combustibile derivato da rifiuto.

Qualora ciò venisse ritenuto opportuno, il quesito potrebbe essere riformulato in questi termini:
«Siete voi favorevoli alla realizzazione di impianti di incenerimento e/o coincenerimento o che comunque prevedono la combustione di rifiuti e/o loro derivati nel territorio che comprende e circonda fino ad una distanza di 30 km l’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale “Comprensorio del Mela”?»
La scelta del raggio di 30 Km deriva dall’evidenza da parte di uno studio inglese di danni alla salute fino a circa 20 miglia (pari a circa 30 Km) dagli inceneritori [1].
A tal riguardo potrebbe essere utile coinvolgere nella consultazione referendaria anche altri comuni limitrofi sensibili al problema sebbene esterni alle aree AERCA o SIN.

Infine, nell’auspicata eventualità di una nuova consultazione referendaria che coinvolga tutto il comprensorio, il nostro comitato vi invita a far si che tale consultazione, oltre a concedere un periodo sufficientemente lungo alla campagna referendaria per informare adeguatamente i cittadini, possa svolgersi in un periodo dell’anno che agevoli la più ampia partecipazione popolare, caratterizzato da un clima mite propizio sia per la campagna referendaria che per la stessa affluenza alle urne (ad esempio nei mesi di Maggio o di Ottobre).

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