Gli avvocati Nino Caleca e Marcello Montalbano sono ottimisti e collaborativi con la Procura: "Daremo ogni contributo all'indagine", hanno commentato i legali del presidente Montate
Caltanissetta, 22/01/2016 - Perquisita l'abitazione e gli di Antonello Montante, imprenditore e presidente di Confindustria Sicilia, al quale è stato notificato un avviso di garanzia con il quale gli vengono contestati legami con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino, morto suicida nel carcere di Caltanissetta nel 1992. A fare luce sulle 'relazioni pericolose' di Montante è il pentito Salvatore Di Francesco, boss di Serradifalco, località dalla quale proviene per origine Antonello Montante, oggi presidente di Confindustria Sicilia. Di Francesco, ex dipendente dell'Asi, area di sviluppo industriale, si sarebbe occupato della gestione degli appalti per conto di Cosa Nostra. Vincenzo Arnone, con il quale al presidente di Confindustria Sicilia vengono contestati legami, fu testimone di nozze di Montante, come probabilmente rivelato dal pentito Salvatore Di Francesco, mafioso concittadino di Montante.
Le perquisizioni all’abitazione e agli uffici di Montante sono stati disposti dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, sarebbe pertanto ufficilamnet coinvolto nell'indagine che i pm di Caltanissetta hanno avviato sul presidente Montante: l’ipotesi di reato è di concorso in associazione mafiosa.
Intanto il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Caltanissetta ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra, super-latitante da tempo, ritenuto mandante delle stragi di Capaci e Via D'Amelio. L'ordinanza è stata affidata dalla Dda di Caltanissetta alla Dia per l'esecuzione. Il provvedimento cautelare segue le ordinanze emesse tra 2012 ed 2013 dallo stesso Ufficio Gip nei confronti di vari appartenenti a Cosa Nostra ritenuti responsabili delle stragi del 1992.
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