Gioiosa Marea: «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», una rete di collaborazione tra le Associazioni Pro Loco

I l 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di  Scienze del turismo, della cultura e d'impresa  presso l'Università di Messina. Coinvolti, oltre alle Associazioni Pro Loco territoriali, i protagonisti della filiera turistica. Gioiosa Marea, 10 luglio 2025 -  Lo scorso 8 luglio 2025, presso il Circolo Roma di Gioiosa Marea si è svolto il 1° Seminario di Studi «Le Pro Loco artefici del turismo sostenibile e di qualità», promosso dalla Pro Loco di Gioiosa Marea con l'intento di creare una rete di collaborazione e sinergia tra le Associazioni Pro Loco aps di prossimità. Il seminario si è  avvalso della competente presenza del prof. Filippo Grasso, docente di Scienze del turismo, della cultura e d'impresa presso l'Università di Messina e riconosciuto esperto di turismo, che ha illustrato...

NON DISPERDERE IL SEME: VEDERE DANZARE LE PETUNIE, I CASCHÈ DELLO ZAFFERANO

"Non disperdere il seme" di Mimmo Mòllica, Amazon Formato Kindle
07/01/2016 - Una famiglia cresciuta all’ombra discreta di una provincia che a noi è parsa sempre l’America. Di questa famiglia che con dignità e decoro ha preso a cuore la lingua adottata dai padri, senza distinguerla dall’inglese o dal turco. Ne avremmo potuto parlare un’altra, senza stupore né preferenza. Sono tutte belle le lingue. Basta cantarle…
Nell’ultimo cassetto in basso del mobile in formica color legno, fatto venire da Torreminerva quando questa terra prendeva ad emanciparsi nelle cucine componibili, erano custoditi i manici di ricambio,lo spago, gli elastici, il cacciaviti e una lattina da citrosodina con minuterie e cianfrusaglie dentro, al posto della magnesia.
Perché la bustina coi semi fosse andata a finire in fondo al quel cassetto, più che un mistero doveva essere un lapsus… Della mente, perciò! La bustina s’era lacerata e i semi s’erano sparsi sul fondo del cassetto. Sembravano minuscole biglie da mescolare alla polvere da sparo per cacciare le tortore, le gazze, i colombacci.

Ma tutta quella gente che s’era riunita sotto casa, preceduta dalla guardia municipale, da maestro e capobanda, erano l’anticipo danzante di quanti si sarebbero, di lì a poco, accalcati attorno a casa nostra.
Vedere danzare le petunie, constatare le movenze dei gerani, i volteggi delle ortensie e i caschè dello zafferano non era mai capitato. Ma c’era poco da stupirsi: tutto lo stupore possibile era già avvenuto e metabolizzato.
Ora c’era solo da ammirare, da sbalordire, da estasiarsi per quel capolavoro.
I fiori del balcone ballavano e danzavano al ritmo di quel ritmo, picchiettante sul fondo di un cassetto. Tutti in strada ballavano abbracciati. I bambini, che nel frattempo erano corsi là, sembravano irrimediabilmente estasiati. Il barbiere aveva chiuso il salone e ballava col suo ultimo cliente tutt’ora insaponato, ma dimentico e felice.

Il seme, il seme – sbraitava felice il capofamiglia –, il seme ‘sparpagliato’ non è andato ‘disperso’. Era solo ‘sparpagliato’ ed è stato ritrovato, come il figliol prodigo. Ed ora è la sua festa.

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