Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

PARTO: 50 MORTI ALL'ANNO, LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTALITÀ MATERNA

L’Italia registra un numero di morti materne di circa 50 all'anno. Il monitoraggio è stato effettuato in 8 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania Puglia e Sicilia) coprendo il 73% dei nati nel Paese. Secondo questi dati l'Italia è tra i Paesi con la più bassa mortalità materna al mondo. Sono state rilevate differenze di mortalità materna tra le regioni, tra immigrate e donne italiane, e in base al livello di istruzione. Altro aspetto evidenziato è che in Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Sicilia, il tasso di mortalità materna “è due volte più elevato tra le donne con un basso livello di istruzione rispetto a quelle con un titolo di studio superiore”
(Regioni.it 2857 - 08/01/2016) “Il nostro obiettivo è portare la mortalità per parto verso lo zero. Quando avviene un decesso dobbiamo essere certi che si sia trattato di un caso impossibile da prevedere e da gestire”, dichiara il Ministro della salute Beatrice Lorenzin in un’intervista al quotidiano la Repubblica.
Lorenzin il 7 gennaio ha inoltre annunciato di aver “fatto un piano nazionale sulla prevenzione e salute di donna e bambino con indicazioni per la prevenzione, il parto e la sicurezza di tutta le gestazione. Ora ho incaricato l'agenzia delle regioni, Agenas, di fare delle nuove linee guida sulla prevenzione delle complicanze in gravidanza”.
Intanto si pubblicano i dati che emergono da un sistema di sorveglianza attiva della mortalità materna coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal ministero della Salute.

Il monitoraggio è stato effettuato in 8 regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania Puglia e Sicilia) coprendo il 73% dei nati nel Paese. Secondo questi dati l'Italia è tra i Paesi con la più bassa mortalità materna al mondo.
Sono state rilevate differenze di mortalità materna tra le regioni, tra immigrate e donne italiane, e in base al livello di istruzione. Altro aspetto evidenziato è che in Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio e Sicilia, il tasso di mortalità materna “è due volte più elevato tra le donne con un basso livello di istruzione rispetto a quelle con un titolo di studio superiore”.
Per l'Italia, il Gruppo Inter-agenzia per la Stima della Mortalità Materna (MMEIG) dell'ONU ha stimato un tasso pari a 4 decessi ogni 100 mila nati vivi, utilizzando i dati di registrazione di vita come base per la stima.
La mortalità materna, stimata dal sistema di sorveglianza, è pari a 10 decessi ogni 100mila nati vivi con una forte variabilità regionale compresa tra 5 morti in Toscana e 13 in Campania.

L’Italia registra un numero di morti materne pari a circa 50 decessi all'anno. Il ministero della Salute ritiene pertanto prioritario dotarsi “di un sistema di sorveglianza in grado di rilevare e valutare ogni morte materna attraverso indagini confidenziali per identificare eventuali criticità assistenziali o organizzative suscettibili di miglioramento e per ridurre i decessi evitabili stimati pari al 50% nei Paesi socialmente avanzati”.

Le principali cause di morte materna da complicazione ostetrica diretta sono:
• emorragie (52%)
• disturbi ipertensivi (19%)
• tromboembolismo (10%).
Mentre le principali cause di morti indirette sono rappresentate da:
• disturbi cardiovascolari (36%)
• disturbi cerebrovascolari (21%)
• neoplasie (14%).

I risultati sono simili all'analisi globale pubblicata dall'OMS che ha trovato tra le principali cause di mortalità materna diretta: emorragie gravi (per lo più durante e dopo il parto) nel 27% dei casi, la pressione alta indotta dalla gravidanza per il 14%, e le infezioni per l’11%. Il suicidio è risultato responsabile del 12% del totale delle morti materne nella sorveglianza italiana e per questo motivo l’ISS ha promosso un progetto di ricerca - intervento sulla maternità e paternità fragile e sulla prevenzione del disagio perinatale.

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