Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

SCUOLA: "BASTA COMPITI", NON E' COSI' CHE SI IMPARA A SCUOLA

Lettera a Miur, genitori, docenti, dirigenti scolastici. Basta compiti! Il dirigente scolastico Maurizio Parodi ha lanciato questa petizione, ed ora ci sono 6.622 sostenitori. Parodi è di Pontremoli (Massa Carrara) lavora in Liguria, ma le sue conferenze sono spesso tenute proprio in Toscana. Ha scritto vari libri sul tema, tra cui "Basta compiti, non è così che si impara"02/02/2016 - La sua petizione su Change.or è diretta a MIUR, genitori, docenti, dirigenti scolastici. Quello che segue è il testo.
"Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella "scuola dell'obbligo", perché:
sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche...) hanno durata brevissima: non "insegnano", non lasciano il "segno"; dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione;
sono dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio;
sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l'ingiustizia già sofferta;
sono prevaricanti: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori - e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante: si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”;
sono impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa);
sono limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport...), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa;
sono stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni...) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente;
sono malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l'integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.
Dalla Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, art 31: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”

Maurizio Parodi – Gruppo Facebook “Basta compiti!”

Per il preside Parodi "il 70% delle conoscenze è acquisito fuori dalla scuola al giorno d'oggi". Quindi, i mesi estivi dovrebbero diventare una sorta di "palestra" per conoscere il mondo, quello che durante l'inverno gli studenti vedono solo attraverso le fatiche scolastiche, i compiti, le lezioni. Parodi è di Pontremoli (Massa Carrara) lavora in Liguria, ma le sue conferenze sono spesso tenute proprio in Toscana (tra le ultime anche una a Castelnuovo Magra). Ha scritto anche dei libri sul tema, tra cui "Basta compiti, non è così che si impara".

In uno dei suoi ultimi post su Facebook ha mostrato quali sono i veri compiti estivi per gli studenti:
"Assaggiare tutti i gusti del gelato, fare le capriole, inventare parole: questo, secondo Parodi, d'estate è il compito principale di chi durante tutto il resto dell'anno fatica sui banchi".
“... l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate.”
Cosa sono le lezioni frontali se non “trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi”. Ebbene questa pratica, sostenuta dagli innumerevoli libri di testo, che veicolano un sapere inesorabilmente “standardizzato”, “invariante”, e corroborata dal penoso rituale dei compiti a casa, non è più adeguata (non lo è mai stata: valga, per tutti, il riferimento a Mario Lodi). E' scritto proprio così, nelle Indicazioni Nazionali... disconosciute dalla didattica reale, quella che quotidianamente mortifica gli studenti, sul piano cognitivo e affettivo.
Indicazioni ignorate dai docenti, forse ignote. Eppure basterebbe leggere le poche pagine della Premessa, anche per proprio conto (magari come compito a casa) o collegialmente, meglio se assieme ai genitori.
Facile, a meno che non vi sia un problema, grave e diffuso, di analfabetismo (pedagogico) di ritorno.

LE ASSOCIAZIONI CHE ADERISCONO ALLA PETIZIONE

Coordinamento Genitori Democratici - CGD
Fondazione Montessori
Associazione GiocOvunque
Azione Sindrome di Tourette - Siamo in tanti
Relessica
Attento a te
Associazione Crescere
Centro Diaconale "La Noce" - Istituto Valdese
Apprendimento Nuova Definizione - HAND
Associazione Manes
L'Asilo nel bosco

PERSONALITA'

Giovanna Giuffredi - Psicologa, Scrittrice e Giornalista
Alessandro Lumare - Autore di libri illustrati e Atelierista
Angela Nava Mambretti - Presidente del CGD
Marco Vinicio Masoni - Psicologo e Psicoterapeuta
Daniele Novara - Pedagogista e Scrittore
Francesco Tonucci - Ricercatore CNR, Scrittore, Vignettista (Frato)
Paolo Ferri - Professore all'Università "Bocconi" di Milano
Elena Motti - Professore all'Università di Parma
Maco Isopi - Professore all'Università "La Sapienza", di Roma.
Cristina Zucchermaglio - Professore all'Università "La Sapienza" di Roma
Sigrid Loos - Pedagogista, Scrittrice

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