Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

DEBITO PUBBLICO ALLE STELLE, NEL 2015 È CRESCIUTO DI 40,5 MILIARDI

Il debito delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, e si attesta a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi.  Aumenta il debito delle amministrazioni centrali dello Stato mentre diminuisce quello delle amministrazioni locali. I dati provengono dalla Banca d’Italia, che ha reso noto l’incrememento del debito pubblico nel 2015, che si è attestato (a fine dicembre) a 2.169,9 miliardi. A fine 2014 il debito ammontava a 2.136,0 miliardi (132,4 per cento del PIL)

Roma, 15 febbraio 2016 - La Banca d’Italia diffonde le stime del debito e del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche per l’anno 2015. Al 31 dicembre del 2015 il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a 2.169,9 miliardi. A fine 2014 il debito ammontava a 2.136,0 miliardi (132,4 per cento del PIL). L’aumento del debito nel 2015 (33,8 miliardi) è stato inferiore al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (49,3 miliardi) per effetto della diminuzione di 10,7 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro (collocatesi a fine anno a 35,7 miliardi) e degli scarti
e dei premi di emissione che hanno contenuto il debito per 5,1 miliardi; di contro, le variazioni dei cambi hanno aumentato il debito di 0,3 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 40,5 miliardi, a 2.077,5, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 6,6 miliardi, a 92,3; il debito degli Enti di previdenza si è ridotto di 0,1 miliardi.

Al 31 dicembre 2015 il contributo italiano al sostegno finanziario ai paesi della
UEM ammontava a 58,2 miliardi (60,3 alla fine del 2014): 10 miliardi di prestiti bilaterali
alla Grecia, 33,9 miliardi erogati per il tramite dell’European Financial Stability Facility
(EFSF) e 14,3 miliardi di contributo al capitale dello European Stability Mechanism
(ESM).

Le serie mensili dei dati relativi al debito e al fabbisogno delle Amministrazioni
pubbliche, insieme a informazioni di maggiore dettaglio, sono disponibili nel Supplemento
al Bollettino Statistico – Finanza pubblica, fabbisogno e debito n. 9 del 15 febbraio 2016
(disponibile in www.bancaditalia.it/statistiche).
Un’analisi dei dati sarà contenuta nel prossimo Bollettino economico della Banca
d’Italia la cui pubblicazione è prevista per il 15 aprile 2016.

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