Il Centro studi “Afa” lancia un allarme a difesa della lingua siciliana, esposta al pericolo di estinzione, anche a causa delle grandi manovre dell’Antisicilia, oltreché per l’ignavia della classe politica dominante
05/02/2016 - Il centro studi “Andrea Finocchiaro Aprile” ritiene che sia estremamente grave il fatto che la Regione Siciliana e le altre ISTITUZIONI operanti in Sicilia, (soprattutto quelle che hanno direttamente o indirettamente competenze in “materia” di CULTURA), non muovano un dito a difesa della LINGUA SICILIANA. Una LINGUA MADRE nobilissima oggi insidiata, in modo SPIETATO, dalle “grandi manovre” dei “militanti” dell’”ANTISICILIA”, nonché dalla ignavia della classe politica dominante. Intendiamoci: la LINGUA SICILIANA è, nonostante tutto, una lingua, piena di vitalità. Ed è usata, con grande frequenza e con consapevolezza, dai nostri POETI. A parte la considerazione del fatto che, nel “privato” è “parlata” dalla stragrande maggioranza delle famiglie siciliane, a prescindere dal rispettivo ceto sociale o dal livello culturale.
Aggiungiamo con orgoglio che il SICILIANO è una lingua ancora “parlata”, con naturalezza e con amore, anche dai Siciliani Emigrati. O, per meglio dire, dai nostri fratelli della grande DIASPORA, (iniziata nel 1860 ed ancora oggi in corso) sia verso il Centro ed il Nord dello Stato Italiano, sia verso gli Stati Europei, sia infine verso altri Continenti. La LINGUA SICILIANA è, insomma, parlata (seppure con le piccole e poco significative contaminazioni delle varie LINGUE LOCALI) ovunque e persino dai siciliani della seconda, della terza e talvolta della quarta generazione.
Un esempio di azioni, intraprese felicemente per la salvaguardia della nostra LINGUA, è dato dall’Associazione Culturale siculo-americana “ARBA SICULA”, diretta dal Professor Gaetano CIPOLLA, con sede a NEW YORK. Questa associazione può vantare, fra gli altri meriti, quello di avere tradotto e pubblicato in siciliano centinaia di capolavori letterari, scritti nelle diverse epoche ed in altre lingue (quella italiana compresa). Ed ha, a sua volta, curato la traduzione in ITALIANO ed in INGLESE delle più importanti testimonianze della tradizione culturale propria della Nazione Siciliana con particolare riferimento ai grandi Autori quali Giovanni MELI, Domenico TEMPIO ed a tanti altri illustri letterati.
Tutte queste considerazioni, però, non devono, né possono, farci sottovalutare i pericoli (già nell’orizzonte ed ai quali abbiamo fatto un breve cenno) e neppure le “grandi manovre” dei militanti dell’ANTISICILIA. I quali ultimi ben conoscono quanto una “LINGUA MADRE” sia importante per la salvaguardia della IDENTITA’, CULTURALE E “NAZIONALE”, di un Popolo. E che, quindi, non mancano di “inventare” la esistenza di tante lingue e/o di tanti dialetti siciliani, a loro dire incomprensibili gli uni con gli altri, per poi negare la esistenza dell’unica, vera, grande LINGUA SICILIANA. Si tratta, come è risaputo, di espedienti che a loro giudizio (a giudizio cioè dei militanti dell’ANTISICILIA) giustificherebbero, poi, la disgregazione della Sicilia in tanti “distretti” o in tante “regionicchie”… Addirittura con l’accorpamento parziale del territorio siciliano con quello della Calabria o addirittura con quelli appartenenti ad altre Regioni dell’Italia Meridionale (e forse dell’Italia Centrale).
Il tutto all’insegna dell’infame “progetto” che bene si SINTETIZZA nella frase: “SICILIA DELENDA EST”. A costoro ed a quanti remano contro la stessa idea di SICILIANITA’ ricordiamo che il SICILIANO è stato, per secoli, la LINGUA UFFICIALE dello STATO SICILIANO (REGNUM SICILIAE). Ed è, questo, un motivo in più per gli indipendentisti del Centro Studi A.F.A. per chiedere l’insegnamento anche nelle quattro Università, che operano in Sicilia, e che, ovviamente, abbisognano della istituzione di altrettante specifiche “cattedre” da affidare a DOCENTI di comprovata, specifica, preparazione.
La rinascita della LINGUA SICILIANA sarà così anche un’occasione per promuovere un più ampio percorso di rinascita e di riscossa del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana. Sull’esempio, ci permettiamo di dirlo, di quanto è avvenuto in Catalogna, nei Paesi Baschi, in Scozia ed in altre realtà geopolitiche (peraltro più “vicine” a noi) come quelle della Sardegna, Corsica, della Valle D’Aosta e del Trentino Alto Adige.
Giuseppe Scianò
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.