Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

MONASTERO DI SAN PLACIDO CALONERÒ, RINVENUTA LA PAVIMENTAZIONE ORIGINARIA

Monastero di San Placido Calonerò, rinvenuta la pavimentazione originaria nel corso degli interventi di recupero del complesso monumentale. Il pavimento in cotto rappresenta un’importante scoperta per la valutazione storica del sito
Messina, 05/02/2016 - I resti di un pavimento in cotto sono venuti alla luce nel corso di interventi di recupero nel complesso architettonico di San Placido Calonerò.
Si tratta di una scoperta che testimonia l’interessante stratificazione di sette secoli contrassegnati da interventi ed ampliamenti, non sempre ortodossi, che hanno segnato la storia dell’abbazia.
Il ritrovamento dell’antico manufatto, posto al di sotto dell’attuale superficie in battuto di cemento, offre una visione dello stato originario che caratterizzava la struttura monumentale che, dal punto di vista architettonico, è segnata da tre profili principali: quello medievale, che si riconduce al castello dei Vinciguerra d’Aragona, identificabile nella parte settentrionale dell’impianto planimetrico; quello rinascimentale, che trova la sua testimonianza più eccelsa nei due chiostri porticati e negli annessi ambienti perimetrali; quello ottocentesco, che si estende fino al periodo contemporaneo, frutto dei numerosi adattamenti dell’edificio religioso ad istituto agrario.

E nel contesto dei recenti interventi, progettati dai tecnici di Palazzo dei Leoni, sono da evidenziare i lavori realizzati nella facciata Est che, dell’intero complesso architettonico, risulta essere stata la parte più sottoposta all’usura del tempo e degli agenti atmosferici.
In quest’area si è proceduto alla rimozione delle opere anomale con la restituzione di un’armonica immagine storica grazie all’utilizzo di materiali compatibili.
Un ripristino indifferibile è stato eseguito sui chiostri Nord e Sud, modifiche che hanno riportato allo stato originario le due aree monumentali e che hanno permesso di ristabilire gli equilibri architettonici necessari al mantenimento strutturale del sito.


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