Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

ANAS SPA: IMPRENDITORI TITOLARI DI AZIENDE APPALTATRICI DI PRIMARIE OPERE PUBBLICHE, 19 ORDINANZE

Dalle prime ore dell’alba, oltre 250 Finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione a 19 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di dirigenti e funzionari di ANAS SPA ed imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche. Ipotizzati i reati di turbativa d'asta e corruzione. Al parlamentare Marco Martinelli, componente della settima commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici, viene contestato di essere intervenuto nell'appalto per la SS 117, lavori sulla SS 20 e quello per Nicosia Nord. Per questo suo intervento avrebbe ricevuto 10mila euro e la promessa di altri 270mila euro

11/03/2016 - Il provvedimento cautelare odierno è stato emesso dal competente Tribunale di Roma sulla scorta delle risultanze delle investigazioni esperite dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. In particolare, la comparazione degli elementi indiziari scaturenti dalle indagini tecniche e dall’esame del copioso materiale probatorio sequestrato durante le operazioni di polizia effettuate nell’ottobre dello scorso anno - nell’ambito della nota operazione DAMA NERA, allorquando vennero eseguite n. 10 misure cautelari personali - consentiva di accertare come il sistema corruttivo individuato non si limitasse agli imprenditori e dirigenti ANAS già arrestati, bensì potesse agevolmente considerarsi “sistemico”, arricchendosi di nuovi ed inquietanti episodi.
In carcere sono finiti Oreste De Grossi, Giovanni Parlato e Sergio Lagrotteria; gli arresti domiciliari sono invece stati disposti per la Dama Nera, Antonella Accroglianò, Concetto Bosco Lo Giudice, Emiliano Cerasi, Giuseppe Colafelice (attualmente all'estero), Francesco Domenico Costanzo, Antonino Ferrante, Vincenzo Loconte, Carmelo Misseri, Andrea Musenga, Elisabetta Parise, Giuseppe Ricciardello, Vito Rossi, Giovanni Spinosa, Paolo Tarditi, Antonio Valente, Sergio Vittadello.

L’operazione “Dama nera” sul sistema Anas. Diciannove gli arrestati e 35 gli indagati. Il deputato di Forza Italia Marco Martinelli, componente della commissione lavori pubblici della Camera dei deputati. Tra gli imprenditori finiti agli arresti domiciliari c’è un nome che conta in provincia di Messina, Giuseppe Ricciardello, originario di Brolo, accusato di aver versato una tangente da 30mila euro che, sarebbe stata poi divisa tra la “Dama nera” Antonella Accroglianò, il presidente della commissione di gara per i lavori sulla strada statale 117 “Centrale sicula” Giuseppe Barilà e il deputato di Forza Italia Marco Martinelli. Con la promessa di una ulteriore tranche di 270mila euro, mazzetta destinata allo stesso schema di sparizione.
Sergio Vittadello, titolare della Intercantieri Vittadello spa, che, secondo i magistrati, avrebbe pagato 30mila euro alla Accroglianò per sbloccare alcuni contenziosi con l’Anas. Coinvolta nell’indagine è anche un’altra impresa storica dei lavori pubblici italiani, la Costruzioni Romane ICS spa, riconducibile all’imprenditore Claudio Salini, deceduto lo scorso anno. Anche in questo caso la tangente contestata dalla procura – pari a 10mila euro – sarebbe servita per oliare i complessi meccanismi dei contenzioni derivati dai grandi cantieri stradali. Agli arresti domiciliari per questa accusa è Andrea Musenga, consulente di Salini. Tante le società coinvolte: tra le altre la Tecnis Cogip, per i cantieri del Basentino, in provincia di Potenza. Tutti nomi ben noti nell’ambiente dei grandi lavori.
Sono 36 gli indagati coinvolti nell’odierna operazione di polizia, convenzionalmente denominata DAMA NERA 2, che ha consentito di individuare:
nuovi episodi illeciti, perpetrati dal medesimo sodalizio criminale, disarticolato nel decorso ottobre 2015;
ulteriori dirigenti e funzionari ANAS SPA, coinvolti, a vario titolo ed in accordo con importanti imprenditori di caratura nazionale, in fattispecie criminose di corruzione, turbata libertà degli incanti, autoriciclaggio e favoreggiamento personale.
Più nel dettaglio, gli episodi corruttivi individuati sono risultati essere finalizzati a favorire l’aggiudicazione di gare d’appalto a determinate imprese, a velocizzare l’erogazione dei relativi pagamenti, a sbloccare i contenziosi in essere (ai sensi dell’art. 240 del D.Lgs. n.163/06, già art. 31-bis della legge 109/94 – cd. Legge MERLONI), a consentire la disapplicazione di penali riguardanti l’esecuzione di pubbliche commesse, ad assicurare indebiti indennizzi in relazione a procedure di esproprio, ovvero ad agevolare l’ottenimento di fondi maggiorati illecitamente.

Il mercimonio della pubblica funzione e la sistematicità dell’asservimento della medesima sono stati i tratti essenziali che hanno caratterizzato, per anni, l’operato dei pubblici funzionari infedeli oggi arrestati.

In cambio degli illeciti servizi prestati, abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto, i dirigenti ANAS SPA e gli esponenti politici indagati hanno ottenuto utilità e/o provviste corruttive dai titolari di aziende, affidatarie di commesse di opere pubbliche di interesse nazionale. E’ stata accertata la corresponsione, da parte degli imprenditori, di provviste e/o utilità corruttive, in favore dei dirigenti ANAS SPA e dei politici coinvolti, pari a circa 800.000 euro, sottoposti a sequestro con l’operazione odierna.

Le investigazioni hanno consentito di accertare, tra l’altro, come siano stati falsati importanti appalti pubblici: dall’itinerario basentano (compreso il raccordo autostradale Sicignano-Potenza) alla SS 117 Centrale Sicula - quest’ultima cofinanziata dalla Regione Sicilia – entrambi aggiudicati nel 2014, alla SS 96 Barese e alla SS 268 del Vesuvio, arterie stradali
aggiudicate nel 2012, arrivando sino a turbare la gara per la realizzazione della nuova sede ANAS di Campobasso, opera aggiudicata nel 2011.

In tale articolato illecito contesto, secondo ipotesi investigativa, il politico indagato, in virtù del ruolo istituzionale ricoperto, ha garantito al titolare di un’importante impresa la nomina di un presidente di gara “non ostile”, tant’è che - effettivamente - l’imprenditore si aggiudicava l’importante appalto in Sicilia.

Analogo ruolo di intermediazione è stato contestato ad un legale romano, oggi tratto in arresto, quale intermediario, per conto di un’azienda romana, nella corresponsione all’indagata A.A. di una provvista corruttiva pari a euro 10.000 a fronte della facilitazione nell’erogazione di pagamenti, nonché per lo sblocco di contenziosi in essere con l’ANAS SPA.

Emblematica la sintesi operata dal competente G.I.P. nel suo provvedimento: “un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”, reso ancora più “sconvolgente” dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far
vincere un appalto ad una società “amica”, a discapito di altre risultate più meritevoli.

Sulla scorta dei consistenti elementi probatori raccolti, in data odierna, gli specialisti del G.I.C.O. hanno dato esecuzione ai seguenti provvedimenti emessi dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Roma:

ordinanza di custodia cautelare personale – in carcere ed agli arresti domiciliari, nei confronti di 19 persone per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio [artt. 110, 318 e 319 c.p.], turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.), autoriciclaggio (art. 648-ter, comma 1, c.p.), favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) e truffa (artt. 640 – comma 2 – punto 1) e 61 nn. 7-9 c.p.);
sequestro per equivalente delle somme corruttive, allo stato accertate, fino a concorrenza di circa 800.000 euro.
Oltre n. 50 le perquisizioni effettuate in Lazio, Sicilia, Calabria, Puglia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Veneto, Molise e Campania: passate al setaccio anche le sedi ANAS di Roma, Milano e Cosenza.

Nel corso delle operazioni di p.g. odierne sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 225.000 euro in contanti.

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