Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

MIGRANTI A MESSINA: "SI ALL'ACCOGLIENZA SOLIDALE, NO ALL'HOTSPOT IN PIENO CENTRO CITTADINO"

"Si all'accoglienza solidale dei migranti, no all'Hotspot in pieno centro cittadino". "CapitaleMessina segnala la propria preoccupazione per l'ipotesi di collocazione di un Hotspot per la registrazione dei migranti nell'area degli ex Magazzini generali"
Messina, 8.3.16 - "La nostra città ancora una volta dimostra di essere il vaso di coccio tra i vasi di ferro, ed il nostro territorio continua a pagare prezzi insostenibili.
L'inaccettabile perdita dell'Autorità Portuale, che rappresenta l'esautoramento di un ruolo che la storia e la geografia ci ha assegnato; il depotenziamento del "nostro" Aeroporto dello Stretto, sono solo alcuni esempi emblematici della mortificazione delle legittime aspirazioni allo sviluppo della nostra città. E mentre da un lato, ci vengono sottratte funzioni e potenzialità di sviluppo, dall'altro ci vengono scaricate addosso situazioni problematiche che altri rifiutano.

E ci riferiamo, in questo caso, al tema degli Hotspot per i migranti. Riassumiamo i termini della vicenda. Per Hotspot si intende una area di raccolta dei migranti sbarcati sulle nostre coste, attrezzata per brevi periodi di soggiorno ai fini della loro identificazione e registrazione ad opera di agenti di polizia con il supporto degli operatori di varie agenzie dell'Unione Europea, come l'Easo e Frontex.

In origine l'ennesimo centro Hotspot della Sicilia sarebbe dovuto sorgere nel porto di Augusta.
Il progetto, però è stato bloccato dall'intervento della procura che ha fermato i lavori per possibili irregolarità nell'appalto, ma soprattutto perché le istituzioni cittadine, comune e autorità portuale in testa, sono insorte per i possibili problemi che un simile centro avrebbe potuto causare all'attività produttiva del porto.

Esclusa l'ipotesi Augusta, il Ministero dell'Interno ha identificato la soluzione di riserva: la città di Messina, nell'area degli ex Magazzini Generali, sul fronte mare della città storica. Ora non vorremmo che qualcuno fraintendesse la nostra posizione. Noi riteniamo che la vocazione del nostro territorio sia quella dell'accoglienza, e la città lo ha più volte negli ultimi anni dimostrato, impegnando le sue migliori energie nell'assistenza disinteressata ai migranti. Le nostre riserve su questo progetto sono infatti di altra natura. Primo, proprio perché crediamo fortemente nel principio dell'accoglienza tout court, non condividiamo l'organizzazione di una struttura di identificazione poliziesca dei migranti, nel nostro territorio.

Ed in ogni caso, riteniamo comunque irrazionale che una struttura di questo tipo sia collocata nel cuore della nostra città, a 500 metri da Piazza Cairoli, compromettendo aree a potenziale sviluppo turistico connesso al ceocierismo, creando problemi di interferenza con la mobilità endogena e con i collegamenti marittimi con l'altra sponda. Non crediamo che in altre città ciò sarebbe accettato.
Perché il rischio concreto, segnalato anche da valutazioni di osservatori esterni e financo dal Viminale, è che con la tendenza naturale dell'aumento degli sbarchi gli Hotspot costituiscano un imbuto, con assembramento di migliaia di migranti per più giorni, con le problematiche logistiche e di ordine pubblico conseguenti.

Se questo progetto dovesse essere confermato dal Governo, esso rappresenterebbe l'ulteriore causa di penalizzazione del nostro territorio, e crediamo necessaria, a tal fine, una immediata mobilitazione delle forze sane della città per scongiurare tale ipotesi".

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