Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

VIA CRUCIS, PAPA FRANCESCO: “CROCE DI CRISTO SONO IL LATROCINIO E LA CORRUZIONE”

Domenica di Pasqua, 27 marzo 2016, Benedizione "Urbi et Orbi" Loggia Centrale della Basilica Vaticana ore 12.00

26/03/2016 - Nella serata del Venerdì Santo, mentre era in corso la Via Crucis al Colosseo, l’Elemosiniere, accompagnato da alcuni suoi collaboratori volontari e da alcuni senzatetto ospiti del Dormitorio “Dono di Misericordia”, si è recato per le vie di Roma in unione spirituale con la Via Crucis celebrata dal Papa. Alle persone incontrate dormienti per strada sono stati distribuiti sacchi a pelo e un piccolo dono – “una carezza” – da parte del Papa. Si è trattato così di una Via Crucis in Città, di circa 100 stazioni, terminata dopo la mezzanotte.

Una lunga preghiera che invita a guardare la Croce di Cristo come “patibolo della persecuzione” e al tempo stesso come vessillo di vittoria: è quella pronunciata da Papa Francesco ieri sera al termine della Via Crucis al Colosseo. Dopo la lettura delle meditazioni scritte dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve – il cardinale Gualtiero Bassetti – il Pontefice si è soffermato sulle atrocità che dilaniano il mondo, sull’immoralità e sull’egoismo degli uomini, ma ha anche evidenziato il volto buono della stessa umanità. Nell’anfiteatro Flavio hanno portato la croce, tra gli altri, famiglie di diverse nazionalità e frati della Terra Santa. Il servizio di Tiziana Campisi:

Sono una preghiera alla Croce di Cristo le parole di Papa Francesco, una sequenza di invocazioni nelle quali il Pontefice ha condensato il male e il bene di cui è artefice l’uomo di oggi. “Simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, icona del sacrificio supremo per amore e dell’egoismo estremo per stoltezza”: questo è anzitutto il legno in cui Gesù è stato inchiodato, ha detto il Papa, che così ha proseguito:

“O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco … O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei dottori della lettera e non dello spirito, della morte e non della vita, che invece di insegnare la misericordia e la vita, minacciano la punizione e la morte e condannano il giusto … O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nel nostro Mediterraneo e nel mar Egeo divenuti un insaziabile cimitero, immagine della nostra coscienza insensibile e narcotizzata”.

E Croce, ha aggiunto il Pontefice, sono anche i fondamentalismi e il terrorismo di seguaci di religioni “che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze”, la compravendita di armi che alimenta le guerre, il latrocinio e la corruzione. Il Papa ha identificato nella Croce di Cristo chi distrugge la “casa comune”, la solitudine degli anziani abbandonati, il disagio dei disabili scartati dalla società. Poi i segni dell’amore senza fine:

La Croce mostra “Dio che ama fino alla fine”, per questo c’è da invocarla, perché ci insegni, ha concluso Papa Francesco, che “l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte” e che “l’apparente vittoria del male si dissipa davanti alla tomba vuota”. Perché “nulla può sconfiggere”, “oscurare o indebolire” l’amore di Dio.

(Da Radio Vaticana)

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