Case rifugio e vittime di violenza: nel Nord-ovest il 36,4%, nelle Isole il 13,8%

LE CASE RIFUGIO E LE STRUTTURE RESIDENZIALI NON SPECIALIZZATE PER LE VITTIME DI VIOLENZA, Anno 2023. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti predispongano “servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione. A partire dalla ratifica in Italia della suddetta Convenzione i Piani nazionali contro la violenza hanno segnato un importante cambio di passo nella conoscenza del sistema della protezione delle donne vittime di violenza. L’Istat ha iniziato dal 2017 a rilevare dati sul Sistema della Protezione delle donne vittime di violenza. Nel 2018 sono state avviate le Indagini sulle prestazioni ed erogazioni dei servizi offerti dai Centri antiviolenza e analoga rilevazione sulle Case rifugio, nel 2020 è stata realizzata la rilevazio...

MAFIA DI TORTORICI, LUMIA: "DECIDETE DA CHE PARTE STARE, LA GUERRA CONTINUA"

Lettera aperta alla Comunità di Tortorici. La lettera aperta del senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, alla Comunità di Tortorici, pochi giorni dopo l’agguato mafioso al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. "A Tortorici la piazza era piena di cittadini per assistere al nostro comizio. Quando ho fatto i nomi e i cognomi delle famiglie mafiose una parte della piazza..."

31 maggio 2016 - Pochi giorni dopo l’agguato mafioso al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, con lo stesso Antoci, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Corcetta, e il commissario dell’Esa, Francesco Calanna, ci siamo recati a Cesarò e a Tortorici. Qui la piazza era piena di cittadini per assistere al nostro comizio. Quando ho fatto i nomi e i cognomi delle famiglie mafiose una parte della piazza ha vissuto questo momento come una sorta di liberazione. Un’altra parte, invece, l’ha vissuta con ostilità e rabbia. Sentimenti che ha dovuto contenere, vista la veemenza con la quale abbiamo puntato l’indice contro i boss del territorio e la forza della nostra denuncia.

Ma c’era una parte ancora neutra di cittadini che tentennava, attenta a non sbilanciarsi per tenere un piede di qua e uno di là. A questi cittadini mi rivolgo dicendo che non si può fare gli ignavi o, ancora peggio, i furbetti.
Anche loro devono decidere da che parte stare, perché la guerra continua.

È una guerra contro i Bontempo-Scavo, che ormai sono un tutt’uno con i Batanesi, contro i Conti-Taguali e la figura emergente di Antonio Foraci, arrestato ieri insieme ad altre 22 persone nel corso dell’operazione “Senza tregua” della Procura di Messina e della Polizia di Stato.

Alcuni cittadini affrontano la questione con uno schemino tanto semplice quanto pericoloso, secondo il quale parlare di mafia a Tortorici vuol dire criminalizzare un’intera comunità. Roba vecchia che fa male alla Tortorici onesta. La Tortorici libera, laboriosa e democratica sa bene che parlare di mafia per capire e comprendere le dinamiche mafiose nel territorio è un fatto positivo. Una città che prende coscienza di questa presenza, che non la nasconde, che non la nega, che non la minimizza … è una città che può spiccare il volo per sprigionare le sue straordinarie energie di crescita sana.

Al contrario una città che chiude gli occhi è una città che rischia di essere fagocitata dal potere di Cosa nostra e bollata come mafiosa. Quindi, l’antimafia è una risorsa preziosa se fatta con rigore e sapendo coniugare legalità e sviluppo. È quello che stiamo facendo nei Nebrodi, con in testa proprio la città di Tortorici.

Per cui basta tergiversare. Isoliamo la mafia, colpiamola in modo sistematico, anche sul piano culturale, e comprendiamo che questo è un momento sì drammatico, ma anche una fase positiva per fare un cammino virtuoso senza precedenti. Tortorici sia protagonista di questo cambiamento.

Giuseppe Lumia



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Mafia: Lumia (Pd), mafia di provincia non va sottovalutata
Roma, 31 maggio 2016 – “La mafia di provincia non va sottovalutata. L’operazione della Procura di Palermo ci svela un’organizzazione forte e dinamica, capace di condizionare la vita economica e amministrativa del territorio”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la notizia dei 33 arresti eseguiti stamani fra Trabia e San Mauro Castelverde.
“Già in passato – aggiunge – il collaboratore Nino Giuffrè aveva spiegato bene il livello di pericolosità presente in questo mandamento. E lo stesso Giovanni Falcone dedicò buona parte della sua attività di magistrato per colpire quello che lui definiva la Svizzera di Cosa nostra”.
“Come si evince dalle indagini – conclude – emerge la capacità riorganizzativa delle cosche. Le analisi che spesso si susseguono sulla sua frammentazione lasciano il tempo che trovano. Cosa nostra non si polverizza, ma adotta strategie di sopravvivenza e di rilancio sempre più subdole e pericolose”.

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