Traffico di migranti. La Polizia di Stato di Palermo chiude più di 700 siti di trafficanti di esseri umani

Traffico di migranti. La Polizia di Stato chiude più di 700 siti di trafficanti, per attrarre i 'clienti' con indicazioni sulle tariffe.  16 sett - Traffico di migranti provenienti dalle rotte maghrebine, la Polizia di Stato di Palermo, in collaborazione con la locale Sisco e con il coordinamento del Servizio centrale operativo, ha avviato il monitoraggio delle pagine social ed i profili utilizzati dai trafficanti di esseri umani per promuovere i viaggi illegali dalle coste nordafricane a quelle nazionali. Le analisi sono state condotte anche dai poliziotti della Squadra mobile di Palermo.  Le associazioni criminali si servono dei social network per pubblicizzare le proprie attività illegali e sponsorizzare i servizi di trasporto. Diversi sono i contenuti utilizzati dai gestori di quelle pagine per attrarre nuovi "clienti", in alcuni casi venivano offerti prezzi scontati per donne e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.  Nei siti erano ind

POSTE ITALIANE: PART TIME MADRI, ARRIVA UN PRIMO SEGNALE

MESSINA, 19 maggio ’16 – Lo scorso mese di aprile la Consigliera di Parità provinciale Mariella Crisafulli e la segretaria generale del SLP CISL di Messina Gisella Schillaci avevano segnalato alla Consigliera Nazionale di parità la discriminazione di alcune lavoratrici di Poste Italiane alle quali non era stato riconosciuto il periodo di astensione obbligatoria come presenza in servizio nonostante la legge ne tuteli il riconoscimento come ore lavorate a tutti gli effetti. La Consigliera di Parità Nazionale, Francesca Bagni Ciprian, che aveva provveduto tempestivamente a coinvolgere i vertici dell’Azienda chiedendo spiegazioni in merito, ha oggi comunicato che la Presidente Luisa Todini, recependo la segnalazione, ha interessato il Responsabile Risorse Umane Nazionale Paolo Bruschi per una risposta alla vicenda in atto.

«Lo consideriamo un primo segnale - dichiarano Mariella Crisafulli e Gisella Schillaci – pur restando in attesa di una esaustiva e definitiva soluzione al problema di quante hanno scelto di essere madri e hanno visto ledere il loro diritto. In un Paese dove il tasso di natalità è in picchiata decidere di creare una vita per le lavoratrici di Poste Italiane già fortemente penalizzate da un contratto part time e dal futuro incerto non può e non deve essere una ulteriore discriminazione. Ancora una volta nel nostro Paese le donne pagano un prezzo molto elevato nel mancato sviluppo personale e professionale. Da un lato ci lamentiamo che non si fanno figli con gravi ripercussioni per la sostenibilità del futuro sistema pensionistico, dall’altro quando si mettono al mondo si penalizzano le lavoratrici».

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