Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

REFERENDUM COSTITUZIONALE: SILVESTRI HA DETTO ‘NI’, DE SIERVO VOTA ‘NO’

“Io non sono come i vecchi politici, aggrappato alla poltrona. Mi hanno chiamato per fare le riforme, se le riforme non vanno bene ne prendano un altro. Non sono come quei politici che si mettono il Vinavil o l'Attack sulla poltrona. Abbiamo fatto una proposta al Paese, l'Italia deciderà”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Rtl 102.5 sulla riforma costituzionale che a ottobre prossimo sara' oggetto del referendum

05/05/2016 - "Mi auguro che la sua legittima e forse necessaria modifica non divenga occasione di impropria lotta politica tra fazioni. Non era questo il futuro cui pensava Aldo Moro e ai tanti studenti di questa Universita' che hanno sacrificato la propria vita per costruire un'Italia migliore".
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo alla cerimonia inaugurale dell'anno accademico a Bari . Un richiamo politico sulla riforma costituzionale che a ottobre prossimo sara' oggetto del referendum. "Mi auguro che non si vanifichi l'intesa tra Governo e Regioni che ha assicurato all'Italia prosperita' e democrazia, consentendo la realizzazione di grandi opere, importanti infrastrutture e profonde rivoluzioni sociali ed organizzative, assicurando alle minoranze e alle
popolazioni residenti un ruolo dialettico e costruttivo con le istituzioni di governo" - ha sottolineato Emiliano ricordando il ruolo della costituzione nella sua versione originaria come visione strategica
di un intero popolo: quello italiano.

Secondo il presidente emerito della Corte costituzionale Gaetano Silvestri, intervenuto a Bari alla tavola rotonda sulla figura di Aldo Moro, durante l'inaugurazione dell'anno accademico dall'Università degli studi, intitolata al leader democristiano, nel centenario della sua nascita, bisogna evitare di “mischiare l'altezza del dettato costituzionale con la miseria di calcoli politici immediati. Il valore 'storico' della Costituzione, esaltato da Moro e da altri grandi protagonisti dell'Assemblea costituente - ha proseguito - non dovrebbe essere mai dimenticato in favore di concezioni contingenti e congiunturali delle sue norme”. “I nostri Padri costituenti non pensarono a vantaggi immediati per le loro parti politiche, come dimostra il fatto che le dimissioni del III governo De Gasperi e la rottura dell'alleanza di governo tra democristiani e sinistre comunista e socialista, avvenute nel maggio 1947, non ebbero quasi eco in quella sede, dove si continuò a lavorare insieme, pensando al futuro. Forse sarebbe, un esempio da seguire”.

Secondo Silvestri “l'immane potenza dello Stato e la sua indifferenza per le sorti le sofferenze delle persone concrete richiamano oggi alla mente l'incombente potenza dei mercati, dominatori altrettanto irresistibili, e per di più anonimi, sottratti non solo a qualsiasi controllo democratico, ma soprattutto a qualsiasi valutazione etica. Le ragioni del costituzionalismo, sostenute da uomini come Aldo Moro nell'Assemblea costituente, devono oggi essere fatte valere nello spazio europeo ed in quello globale. Non dobbiamo farci scoraggiare dall'estrema difficoltà di questo obiettivo, rifugiandoci nel comodo rilievo del suo utopismo”.

Più critico Ugo de Siervo, ex presidente della Consulta che al Corriere della Sera ha detto “al mio ex sindaco faccio i migliori auguri come capo del governo ma non posso certo incitarlo come riformatore della Costituzione".
Il professore Ugo De Siervo, giudice costituzionale dal 2002 al 2011, presidente della Consulta, uno dei 56 «dotti professori» che hanno firmato l’appello del «No» al referendum confermativo di ottobre, in una intervista al Corriere della Sera, curata da Dino Marturano, ha detto: «Non odio Renzi. Sono un riformatore e penso che anche rinnovare la Costituzione sia cosa buona. Ma bisogna rinnovare migliorando. Invece, questo testo è scritto male».

De Siervo, dunque, è convinto che "questo testo è scritto male, i suoi effetti saranno caotici". «Al mio ex sindaco (Matteo Renzi, ndr) faccio i migliori auguri come capo del governo ma non posso certo incitarlo come riformatore della Costituzione...».

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