Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

SANITÀ SICILIA: LETTERA APERTA GARIBALDI CATANIA ALL’ASSESSORE GUCCIARDI

Il documento ufficiale, siglato da tutte le oo.ss. mediche siciliane, dell’intersindacale Arnas Garibaldi Catania, inviata all’Assessore alla Salute della Regione Sicilia

Catania, 07/07/2016 - Con nota prot. 56809 del 30 giugno 2016 l’Assessorato Regionale della Salute, nel trasmettere i report sugli esuberi delle Aziende del SSR ai fini dei conseguenti adempimenti, ha ritenuto dover emanare ulteriori disposizioni in materia di assunzioni del personale del SSR a copertura delle dotazioni organiche.
Dal report degli esuberi si rileva come gli stessi, al netto del personale delle AOU Policlinico di Messina e AOU di Palermo, improvvidamente scaricato nel tempo dalle rispettive Università per sgravare i relativi bilanci, nonché del personale riassorbibile in ambito provinciale, ammontino a circa 10 unità, a fronte di circa 5.000 posti in atto vacanti o coperti con rapporto di lavoro a tempo determinato.
Non si capisce pertanto come l’avvio delle procedure di immissione in servizio del personale e/o di
completamento/avvio dei nuovi concorsi, tanto decantato e chiaramente indicato nella direttiva 28551
del 26 marzo 2016, sia stato tenuto fermo per oltre tre mesi senza alcun reale ostacolo se non quello,
decisamente opinabile, di andare ad individuare e riassorbire i pochi, e peraltro già ben noti, esuberi.
Ma il problema è ben più complesso dal momento che con stessa nota del 30 giugno 2016, l’Assessore
Guicciardi, su lettera controfirmata dal Dirigente del Servizio dott.ssa Di Liberti e del Dirigente Generale
dott. Chiaro, subordina ”…alle prossime determinazioni assessoriali che verranno impartite, conseguenti
all’adeguamento della rete ospedaliera‐territoriale ai criteri ed ai parametri di cui al DM 70/2015, l’avvio
delle procedure di selezione e/o le immissioni in servizio del personale dirigenziale e del comparto, del
ruolo sanitario medico e non”, autorizzando invece al contempo le procedure di stabilizzazione del
personale ex L.S.U. da inquadrare nei profili non sanitari di ctg. “A” e “B”, profili senza dubbio utili ma di certo da soli non funzionali a risolvere il problema dell’assistenza sanitaria, ad oggi gravemente
deficitaria.

Dalla testuale lettura della nota emerge, di fatto, un rimando sine die all’avvio delle procedure
assunzionali per la copertura dei posti vacanti secondo le stesse direttive assessoriali, in quanto il
problema non è più rappresentato dall’acquisizione dei piani assunzionali e dal riassorbimento degli
irrilevanti esuberi, come peraltro l’Assessorato scriveva in una nota inviata a tutti i Direttori Generali
delle Aziende Sanitarie il 9 maggio u.s. bensì dalla necessità di procedere ad un nuovo adeguamento
della rete ospedaliera di cui al DA 46/2015 che mai, e questo è risaputo, ha avuto lo sta bene del
Ministero della Salute.

Si fa presenta come l’Assessorato Regionale della Salute, su questa rete non approvata, ha costruito le
linee guida per l’adozione degli atti aziendali e delle dotazioni organiche, impegnando le Aziende ad
elaborare ed adottare i relativi provvedimenti e ad approvare gli stessi con Decreti Assessoriali, dopo
parere espresso dalla Giunta di Governo con appositi provvedimenti, addirittura, emanando gli indirizzi
operativi per la copertura dei posti.

Il rimando sine die all’avvio delle procedure di immissione in servizio del personale dirigenziale e del
comparto, del ruolo sanitario medico e non, rappresenta oggi un atto incomprensibile in un momento in
cui le gravi carenze di organico nel medesimo ruolo (1000 medici, 3000 unità tra infermieri e OSS, 300
unità della dirigenza sanitaria e 500 unità delle altre figure sanitarie del comparto) rappresentano un
ostacolo insormontabile per la corretta erogazione dei LEA con gravissime ripercussioni sull’efficienza
quantitativa e qualitativa dei servizi sanitari ai cittadini siciliani.
E’ sotto gli occhi di tutti come i problemi della sanità siciliana siano concreti ed impellenti, in svariate
occasioni rappresentati nelle opportune sede, con soluzioni altrettanto decantate e fino ad oggi mai
realizzate.

L’Assessore Regionale delle Salute è la massima autorità in materia sanitaria della Regione ed ha
l’obbligo di assumersi le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini siciliani, anche a fronte dei
suddetti dettami Ministerali.
Se esiste, come esiste, un problema di rimodulazione della rete ospedaliera, lo stesso non va sottaciuto
ma va risolto con rapidità e competenza, facendo valere ai tavoli ministeriali le proprie ragioni,
giustificando e difendendo le proprie scelte finalizzate a garantire il diritto di ogni cittadino siciliano ad
avere un servizio sanitario valido e efficiente.

Pertanto ANAAO ASSOMED – CIMO – FASSID SNR ‐ CGIL MEDICI – CISL MEDICI – UIL MEDICI dell’Arnas Garibaldi chiedono all’Assessore Guicciardi, un atto dovuto di assunzione di
responsabilità, per continuare a dare fiducia ai cittadini, facendo ripartire a tutti i costi il sistema
sanitario regionale, da troppo tempo fermo al palo, autorizzando nel più breve tempo possibile le
immissioni in servizio a copertura dei posti vacanti, quanto meno in riferimento a quelli già previsti
nelle precedenti dotazioni organiche e, semmai, subordinando la copertura dei posti di nuova
istituzione agli esiti del confronto con i tavoli ministeriali.

Tutto questo darebbe nel breve periodo immediato respiro al sistema, limitando la annosa piaga del
tempo determinato, oggi non più sostenibile dal punto di vista dei costi per le Aziende e delle
motivazioni per gli operatori, soprattutto per quelli che, da anni vincitori di concorsi, aspettano ancora
l’immissione in servizio di ruolo

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