Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

VALLE DEL MELA: L'ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE IL TERRITORIO È MALATO

L'ennesima dimostrazione che il nostro territorio é malato nel silenzio e nell'assenza di diverse istituzioni. La nota dell’ADASC, Associazione per la Difesa dell'Ambiente e della Salute dei Cittadini e del Coordinamento Ambientale Milazzo Valle del Mela

15/07/2016 – Presso l'Università degli Studi di Messina é stato presentato uno studio scientifico condotto dall'Unità di Endocrinologia dell'Università di Messina, sotto la responsabilità scientifica del Prof. Cannavò e del Prof. Trimarchi con il supporto delle Università di Torino, Padova, Ferrara e Pisa, l'Unità di Neurochirurgia dell'Università Vita e Salute dell'Istituto San Raffaele di Milano e il Laboratorio di Neuroscienze del CNR di Roma. Lo studio aveva lo scopo di verificare se specifici inquinanti ambientali possono modificare il comportamento di cellule sane o tumorali dell’ipofisi, se esistono caratteristiche genetiche che aumentano il rischio di sviluppare tumori dell’ipofisi in specifici contesti ambientali e se la risposta ad alcuni farmaci può essere influenzata anche dalla esposizione a sostanze inquinanti.

I risultati hanno dimostrato che, alcuni inquinanti ambientali molto diffusi (come i bifenili, il BENZENE e gli ftalati) modulano la crescita e la secrezione ormonale dei tumori ipofisari, e modificano i meccanismi di risposta ai farmaci. Hanno confermato il coinvolgimento di una specifica via di segnale intracellulare sensibile anche a molti inquinanti ambientali, fra cui la DIOSSINA e gli IDROCARBURI, nell’attività cellulare, non solo dei tumori ipofisari ma anche di quelli tiroidei (che rappresentano i tumori secondari più frequentemente diagnosticati nei pazienti affetti da acromegalia). Hanno escluso che l’aumentata prevalenza di malattia nell’area di Milazzo e della Valle del Mela fosse imputabile ad altre malattie genetiche.

Nel 2010 é stato pubblicato uno studio del Prof. Cannavó che ha dimostrato che la prevalenza di acromegalia nella Provincia di Messina era simile a quella di altre nazioni europee, ma il rischio di sviluppare la malattia risultava più che DOPPIO nell'Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale del comprensorio della Valle del Mela. L’acromegalia è una malattia rara causata dalla eccessiva secrezione di “ormone della crescita” da parte di un tumore dell’ipofisi.

"Questa è l'ennesima dimostrazione che la popolazione vive in un territorio malato con inevitabili ripercussioni negative sulla salute pubblica dichiara il presidente dell'ADASC Peppe Maimone. Attendiamo da anni interventi di bonifica ma molte istituzioni sorde e cieche non hanno messo in atto nessun intervento di risanamento a tutela dei cittadini che sono costretti a vivere in un territorio seriamente inquinato. E si ha ancora il barbaro coraggio di voler realizzazione impianti inquinanti aumentando il carico ambientale che il territorio non può sopportare. Pretendiamo azioni serie e concrete".

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