Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

MILAZZO: 59 ASSENTEISTI AL COMUNE SCOPERTI DALLA GUARDIA DI FINANZA

Milazzo (Messina), 03/10/2016 - Milazzo. Chi a fare shopping, chi al bar, chi al centro massaggi o ad allenare la squadra di basket. La Guardia di Finanza di Messina ha denunciato 59 dipendenti del Comune di Milazzo per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto l'obbligo di firma per i 59 impiegati. L'inchiesta coordinata dal procuratore di Barcellona P.G. Emanuele Crescenti e dai pm Federica Paiola e Rita Barbieri, si è protratta per mesi ed ha consentito di accertare le responsabilità di una parte consistente dei dipendenti del comune: i 59 denunciati corrispondono infatti al 30% dell'intero personale. Grazie alle telecamere installate nel palazzo comunale e ai pedinamenti, gli agenti della Guardia di Finanza hanno ricostruito i movimenti di tutti i dipendenti infedeli, scoprendo "diffuse e reiterate" irregolarità che hanno consentito di totalizzare più di mille ore di assenze ingiustificate dal lavoro.
Gli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Milazzo stanno ora dando esecuzione alle 59 misure cautelari dell’obbligo di firma, emesse dal gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Fabio Gugliotta, nei confronti dei dipendenti assenteisti del Comune di Milazzo.
Il personale in servizio presso il palazzo comunale di via Crispi, grazie a telecamere e videoriprese ha consentito agli uomini della Guardia di Finzna di scoprire i casi di assenteismo: più di mille le ore di assenza ingiustificata.
I dipendenti pubblici finiti nel mirino della Guardia di Finanza sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato che prevede la reclusione da uno a cinque anni.
"I dipendenti pubblici denunciati, a piccoli gruppi, si mettevano d’accordo tra loro affinché uno timbrasse i badge magnetici degli altri, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo, di andare via in anticipo dal posto di lavoro o di uscire per dedicarsi a faccende personali". I finanzieri hanno pure messo in atto una serie di pedinamenti scoprendo i comportamenti degli assenteisti durante l'assenza dal posto di lavoro: chi "trascorreva gran parte dell’orario di servizio al bar mentre altri passeggiavano per le vie commerciali insieme con i colleghi effettuando acquisti".

Un dipendente dopo avere 'strisciato' andava "ad allenare la sua squadra di basket per tutto il turno di lavoro". Il badge veniva strisciato da altri colleghi. Il personale in qualche caso si "attribuiva illecitamente pure le ore di straordinario”. "Un funzionario, peraltro già membro dell’ufficio per i procedimenti disciplinari del medesimo Comune, anziché essere al lavoro si recava in un centro di terapia per effettuare una seduta di massaggi".

Nei giorni scorsi i Finanzieri della Compagnia di Scafati del Comando Provinciale di Salerno, coordinati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, hanno notificato 10 misure cautelari di interdizione dai pubblici uffici nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune di Scafati, responsabili di reiterate condotte di assenteismo e abbandono del posto di lavoro.

Al termine di 5 mesi di indagini (svolte nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “mal comune”) sono state ricostruite le condotte illecite dei pubblici dipendenti che, in orario di servizio, dopo aver registrato la propria presenza, si allontanavano in modo sistematico e pressochè quotidiano dal posto di lavoro per fare acquisti presso esercizi commerciali, dedicarsi a faccende personali (come, ad esempio, per riparare la propria bicicletta) e per fare passeggiate lunghissime (fino al santuario della vicina cittadina di Pompei).

Centinaia di ore lavorative sono state falsamente attestate dai dipendenti come effettuate e quindi pagate dall’Ente pubblico per prestazioni in realtà mai svolte. Alcuni agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il “favore” della timbratura del cartellino, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio ovvero, in alcuni casi, di non presentarsi proprio per nulla sul posto di lavoro.

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