Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

BARCELLONA P.G., ARRESTATI 3 UOMINI DI “ZANNA” IN UN CASOLARE

Nella giornata di ieri, a Terme Vigliatore, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di gotto hanno arrestato, in flagranza di reato, tre soggetti legati all’albanese DAJCAJ Zanmir, esponente di spicco della cd. “ala mazzarrota” della famiglia mafiosa barcellonese, arrestato qualche giorno fa dagli stessi militari. Erano in possesso di un fucile rubato e di numerose munizioni. I Carabinieri di Barcellona P.G. arrestano 3 uomini di “Zanna”. Nel casolare dove si nascondeva l’albanese anche un fucile rubato e numerose munizioni.

18 novembre 2016 - A pochi giorni dall’arresto di DAJCAJ Zanmir, rintracciato a Terme Vigliatore e chiamato a scontare 12 anni di reclusione per associazione mafiosa, gli sviluppi investigativi connessi hanno consentito ai Carabinieri della Compagnia di Barcellona P.G. di conseguire un ulteriore importante risultato. Nella mattinata di ieri, infatti, i militari della Compagnia di Barcellona Pozzo di gotto hanno arresto altri 3 pregiudicati e hanno denunciato a piede libero un quarto soggetto, minorenne, per detenzione e porto illegale di arma e munizionamento, nonché ricettazione in concorso. L’operazione arriva a pochi giorni dall’arresto di “Zanna” ed è strettamente connessa con il suo arresto. I Carabinieri del Nucleo Operativo di Barcellona p.g., infatti, dopo l’arresto del 43enne albanese, ritenuto elemento di spicco dell’ala mazzarrota della famiglia mafiosa barcellonese e già condannato a 12 anni per associazione mafiosa nell’ambito del processo Gotha – Pozzo II, hanno continuato a monitorare con attenzione il casolare abusivo di contrada “case bruciate”, ritenendo che il rifugio, ben occultato da sguardi indiscreti poiché recintato con alte protezioni oscuranti, non era soltanto il nascondiglio del DAJCAJ per dimorare a Terme Vigliatore in violazione della misura cautelare, ma anche un punto di ritrovo impiegato per la gestione di attività illecite.

E in effetti, dopo vari giorni di monitoraggio, alle prime luci dell’alba di ieri, i militari hanno notato la presenza di 4 soggetti, giunti a bordo di un autocarro, che, una volta entrati nel vivaio abusivo di Zanna, hanno tentato di interrare un voluminoso involucro in plastica. Immediatamente i militari, apostati nelle vicinanze, hanno proceduto all’irruzione bloccando i quattro soggetti prima che potessero fuggire. Nell’ingombrante busta che stava per essere interrata, i militari hanno rinvenuto un fucile da caccia cal. 12, perfettamente funzionante e di ottima fattura, nonché un ingente quantitativo di munizioni che erano custodite in bocce di vetro opportunamente sigillate, forse per resistere all’umidità del terreno.

I successivi riscontri condotti nell’immediatezza hanno permesso di accertare che il fucile era stato rubato in abitazione di Barcellona pozzo di gotto nel gennaio 2016. Sarà ora compito dei tecnici del R.I.S. di Messina stabilire se l’arma è già stata adoperata per commettere reati o fatti di sangue. Di sicuro il fucile e il munizionamento era pronti per essere nascosti, magari nei lunghi filari di agrumi che impedivano la vista del rifugio costruito dal DAJCAJ Zanmir. I Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro di tutta l’area, circa 3500 metri quadrati, recintati da alte palizzate e teli ombreggianti, oltre al fabbricato abusivo che era stato ricavato all’interno. Nei prossimi giorni saranno effettuate verifiche catastali finalizzate ad accertare la reale proprietà dei terreni utilizzati da “Zanna” per il “vivaio” abusivo.

A finire in manette 3 uomini legati al DAJCAJ Zanmir:
- TRIFIRÒ Giuseppe, 20 anni;
- CAMPANINO Tindaro, 26 anni;
- COSTANTINO Bartolo, 31 anni.

Gli arrestati, come disposto dal Sost. Proc. Matteo De Micheli, della Procura di Barcellona p.g., sono stati associati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida degli arresti.
La complessa operazione che ha portato prima all’arresto di DAJCAJ Zanmir e, a stretto giro, di altri 3 soggetti ad esso collegato, conferma l’attenzione della Compagnia di Barcellona pozzo di gotto sul fenomeno mafioso, anche nell’area di Terme Vigliatore, soprattutto nel comparto florovivaistico, ambito imprenditoriale che, come nota, da sempre stuzzica gli appetiti della mafia locale.
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