Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SAN PIERO PATTI: VEGLIA RYS SCOUT ORGANIZZATA DAI RAGAZZI DEL CLAN “PADRE PINO PUGLISI”

Comunicato stampa del Gruppo Scout Agesci San Piero Patti 1 “Padre Carmelo Apostolato”  relativo alla Veglia RyS che si è svolta giorno 30 ottobre 2016 a San Piero Patti, presso i locali del Cinecircolo “Il Semaforo organizzata dai ragazzi del clan “Padre Pino Puglisi” dell’Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani gruppo San Piero Patti 1 “Padre Carmelo Apostolato”

San Piero Patti (mE), 31/10/2016 - Si è svolta giorno 30 ottobre 2016 a San Piero Patti, presso i locali del Cinecircolo “Il Semaforo”, la veglia RyS organizzata dai ragazzi del clan “Padre Pino Puglisi” dell’Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani gruppo San Piero Patti 1 “Padre Carmelo Apostolato”. E’ stata un’occasione di confronto e sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione, sul valore dell’accoglienza e sull’importanza che ricopre una visione consapevole e cosciente dei fatti e delle esperienze di chi ci circonda.
I ragazzi hanno condiviso la loro esperienza svolta all’interno dello Sprar di Rodì Milici, dove hanno avuto il piacere e la fortuna di instaurare nuove amicizie, di riempire il loro zaino con racconti di vita, di arricchirlo con nuove visioni del mondo e con un modo semplice e sincero di guardare l’altro come un’opportunità d’incontro ed un fratello, a cui dedicare il proprio tempo e la voglia di ascolto.
I ragazzi, con entusiasmo e spirito d’iniziativa, hanno scelto di aprire mente e cuore a coloro che spesso fanno parte della periferia dei nostri pensieri, facendosi spazio tra i pregiudizi e le incomprensioni che spesso creano barriere insormontabili.
Non si sono lasciati influenzare dalle notizie impacchettate che qualcuno filtra liberamente spacciandole per verità assoluta, né dalle tante (troppe!) sentenze virtuali in cui ci si avvale del diritto di dimenticare che si ha a che fare con i sentimenti di persone e non di oggetti usati.
La realtà è qui fuori, a pochi passi da noi, lontano da un computer o da una tv. Una realtà che per essere discussa va prima capita, elaborata e toccata con Iscritta al Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale n.72 – Legge 383/2000 WAGGGS / WOSM Member

mano. Questo hanno fatto i nostri ragazzi, diventando così cittadini attivi pronti a conoscere nuovi orizzonti ed a costruire il loro futuro su una percezione consapevole ed onesta della realtà.
Una realtà da cui non si può prescindere e che non deve far paura. Del resto, si ha paura soltanto di ciò che non si conosce!
I ragazzi le clan sampietrino, però, con grande rammarico hanno dovuto constatare la scarsa partecipazione della comunità a questo evento, nonostante si trattasse di un argomento che vola giornalmente (e distrattamente) di bocca in bocca, per poi essere risputato al vento come aria stanca di girare nei polmoni.
La comunità Capi comunque manifesta la propria soddisfazione per il lavoro di crescita e maturazione compiuto dai propri ragazzi e ritiene che sia stato un momento importante per la nostra piccola comunità e, soprattutto, per le giovani generazioni, le quali rappresentano gli uomini e le donne di domani e quindi il futuro.
Siamo sicuri che ciò che i ragazzi hanno da dire vada sempre ascoltato (anche qualora si trattasse di argomenti meno impegnativi di questo) per premiarne il mostrato interesse e il bisogno di conoscenza e, non meno importante, per garantire un confronto tra le loro giovani idee e l’approccio maturo degli adulti. Per cui, se (come detto ieri) un mondo aperto nasce da una mente aperta, cogliamo l’occasione per ringraziare chi ha partecipato a questo evento, sperando che possa diventare portatore sano di valori quali l’altruismo e la voglia incondizionata di conoscenza e curiosità.

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