Ponte sullo Stretto, De Luca a Germanà: smentiteci se avete gli elementi per farlo

Ponte sullo Stretto: C. De Luca a Germana': smentiteci se avete gli elementi per farlo. A questa truffa di Stato diciamo NO e siamo pronti a reagire per difendere la Sicilia e i siciliani.  Messina, 26/04/2024 - "È chiaro che il buon Ninitto Germana' ancora una volta non ha capito cosa sta accadendo. Poco male, ancora una volta proviamo a spiegarglielo magari gli facciamo un disegnino così gli viene più facile. Rispetto alle considerazioni sulla partecipazione ai nostri eventi neanche rispondiamo... Per noi parlano le immagini che mostrano il popolo libero. Abbiamo denunciato ieri sera a Torre Faro la truffa di Stato che il buon Matteo Verdini sta mettendo in atto ai danni della Sicilia e dei Siciliani. Germana' se ne ha gli elementi risponda nel merito delle verità che ieri sera abbiamo portato a conoscenza della città.  Inutile tentare di sviare il discorso. Germana' e Salvini scendano in piazza a smentirci. Qualcosa mi dice però che questo non avverrà perché abb

STALKER ARRESTATO A MESSINA, DOPO AGGRESSIONI, MINACCE E TELEFONATE ASSILLANTI

Messina: appostamenti, aggressioni, minacce e continue telefonate, stalker arrestato dai carabinieri.
Messina, 14 novembre 2016 - I Carabinieri della Stazione di Bordonaro hanno tratto in arresto per i reati di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia un 42enne messinese, pregiudicato per reati di vario genere, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Messina, su conforme richiesta del Dott. Roberto Conte, Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina, che ha coordinato le indagini avviate dagli uomini dell’Arma su denuncia della vittima. La protagonista della vicenda aveva convissuto con il suo persecutore per quasi 15 anni, durante i quali aveva subito botte, umiliazioni e minacce. Il convivente le estorceva continuamente denaro con il quale si procurava la sostanza stupefacente di cui era abituale assuntore e, quando la donna era impossibilitata a soddisfare le sue richieste, andava in escandescenza e l’aggrediva.

La vittima aveva più volte provato a lasciarlo, ma era sempre tornata sui suoi passi, perché temeva che quell’uomo violento portasse a termine le ritorsioni promesse in danno di suo figlio e dei suoi anziani genitori. La decisione di troncare definitivamente la relazione è stata presa circa 10 mesi fa, soltanto quando si è materializzato il concreto pericolo di morire: il 42enne, incontrata per strada la sua compagna, le intimava di consegnargli il motorino che si era comprata poco tempo prima. Le resistenze della donna lo mandavano su tutte le furie scatenando la reazione più violenta di sempre; l’uomo butta la vittima a terra e comincia a colpirla violentemente con il casco che le aveva strappato di mano, urlando di volere un coltello per ammazzarla. L’episodio nona aveva conseguenze tragiche anche perché la donna riusciva fortunatamente a scappare dal luogo dell’aggressione aiutata dal figlio.

La violenza inaudita le ha aperto gli occhi e l’ha finalmente convinta a lasciare il suo aguzzino che però non ha accettato la fine della relazione. L’uomo ha continuato a renderle la vita un inferno con telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, aggressioni, appostamenti e minacce anche al figlio ed agli anziani genitori. Il padre della vittima più volte ha trovato l’ex genero sotto casa, una delle quali con un coltello in mano, avvisando nella circostanza la figlia di non rincasare senza chiamare i Carabinieri, che riuscivano a rintracciare l’uomo poco distante. Gli uomini dell’Arma, coordinati dal Dott. Conte, hanno ricostruito il clima di terrore in cui è stata costretta a vivere la donna che le ha ingenerato un perdurante stato d’ansia fino ad essere costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, arrivando addirittura a trasferirsi a vivere a casa di amici. Adesso sul 42enne gravano le pesanti accuse di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e come disposto dall’Autorità Giudiziaria nei suoi confronti è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Va evidenziato che tale risultato è stato reso possibile dalla fiducia manifestata dalla vittima nei confronti dell’Autorità Giudiziaria e delle FF.OO, che ha permesso un intervento rapido a sua tutela, scongiurando il rischio di eventi ancor più gravi.

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