Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

ORTOFRUTTA IN SICILIA ED EMILIA-ROMAGNA I MAGGIORI PRODUTTORI DI QUALITÀ

Prodotti agroalimentari di qualità. L'Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg assegnati dall'Unione europea. I prodotti agroalimentari di qualità al 31 dicembre 2015 sono 278 (9 in più rispetto al 2014); tra questi, quelli attivi sono 266. Tra il 2005 e il 2015, le specialità Dop, Igp e Stg con certificazione Ue passano da 154 a 278

17/12/2016 -  I settori con il maggior numero di prodotti Dop, Igp e Stg sono: gli Ortofrutticoli e cereali (106 prodotti), i Formaggi (51), gli Oli extravergine di oliva (43) e le Preparazioni di carni (40). Le Carni fresche e gli Altri settori comprendono, rispettivamente, 5 e 33 specialità. In totale tra il 2014 e il 2015 il numero di produttori registra un aumento dell'1,2%, sintesi della diminuzione registrata al Nord (-2,5%) e dell'aumento rilevato nel Mezzogiorno (+4,7%) e nel Centro (+3,3%). Crescono anche i trasformatori (+4,5%) per il lieve incremento registrato nel Nord (+0,4%) ma soprattutto per la crescita, rilevata nel Mezzogiorno (+8,6%) e nel Centro (+7%).
Gli operatori risultano presenti soprattutto nel Nord dove, seppure in calo, è localizzato il 42,9% dei produttori e il 44% dei trasformatori con il 44% degli impianti di trasformazione (Prospetto 5).

Gli allevamenti sono particolarmente concentrati in Sardegna (38% delle strutture), Lombardia (14%), Emilia-Romagna (10,7%) e Veneto (7,8%), ossia nelle aree geografiche del Paese storicamente specializzate nell’allevamento suinicolo e nella produzione lattiero-casearia di qualità.
La superficie interessata alle Dop e Igp, coltivata principalmente a ortofrutta e olivo, è concentrata in tre regioni: Toscana (39,1%), Puglia (15,3%) e Trentino-Alto Adige (12,8%), seguono Sicilia (10,4%) e Umbria (4,1%). In particolare, si conferma la netta prevalenza della melicoltura in Trentino-Alto Adige, dell’olivicoltura da olio in Toscana e Puglia e dell’ortofrutta in Sicilia e Emilia-Romagna.

Le specialità Dop e Igp riconosciute dall’Ue sono ampiamente diffuse sul territorio2. Alcune regioni sono particolarmente ricche di Dop e Igp3; in Emilia-Romagna e Veneto i prodotti riconosciuti sono rispettivamente 42 e 36 (Prospetto 6). Nel Nord spiccano anche Lombardia e Piemonte con 32 e 22 specialità mentre Liguria e Valle d’Aosta dispongono ciascuna di soli quattro riconoscimenti.
Nel Centro la maggiore consistenza di denominazioni si rileva in Toscana e Lazio, rispettivamente con 28 e 26 specialità. Nel Mezzogiorno le regioni con più riconoscimenti sono la Sicilia con 29 prodotti e la Campania con 22, seguono Puglia e Calabria, rispettivamente, con 18 e 17 prodotti.

Le specialità Dop e Igp riconosciute dall’Ue sono ampiamente diffuse sul territorio2. Alcune regioni sono particolarmente ricche di Dop e Igp3; in Emilia-Romagna e Veneto i prodotti riconosciuti sono rispettivamente 42 e 36 (Prospetto 6). Nel Nord spiccano anche Lombardia e Piemonte con 32 e 22 specialità mentre Liguria e Valle d’Aosta dispongono ciascuna di soli quattro riconoscimenti.
Nel Centro la maggiore consistenza di denominazioni si rileva in Toscana e Lazio, rispettivamente con 28 e 26 specialità. Nel Mezzogiorno le regioni con più riconoscimenti sono la Sicilia con 29 prodotti e la Campania con 22, seguono Puglia e Calabria, rispettivamente, con 18 e 17 prodotti.

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