Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

“MADE IN MILAZZO”, DEPOSITATO REGOLAMENTO PER IL MARCHIO DOC

20/2/2017 - È stato depositato oggi il regolamento comunale per la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali, il cui schema era stato approvato il 26 settembre scorso dalla Giunta Comunale con delibera n.176. Dopo la pubblicazione sull’Albo Pretorio online si avranno 30 giorni per avanzare osservazioni e proposte che saranno poi sottoposte al Consiglio Comunale. Secondo il regolamento, che norma anche l’istituzione della De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine), iniziativa fortemente voluta dalla consigliera Maria Magliarditi, sono previste le misure per assumere iniziative dirette a sostenere ogni forma di intervento culturale che riguardi il patrimonio relativo alle attività agro-alimentari, tra cui sagre, manifestazioni di particolare interesse pubblico per la loro tipicità locale.

Saranno inoltre individuate le eventuali caratteristiche dei prodotti, le loro tradizionali lavorazioni al fine di predisporre le misure di tutela ed evidenza pubblica attraverso l’istituzione di un apposito albo comunale e di un registro De.C.O. Gli organi preposti saranno attivamente coinvolti nell’individuazione di misure di garanzia e tutela del prodotto “made in Milazzo” anche attraverso iniziative di sostegno economico, nei limiti della compatibilità di bilancio e coinvolgendo anche soggetti privati, associazioni ed enti che abbiano nei loro programmi istituzionali la salvaguardia dei beni culturali e tradizionali nell’ambito delle attività agro-alimentari senza perseguire fini di lucro. Il regolamento definisce infine cosa si intende per “prodotto tipico locale” caratteristica derivante dall’attività agricola e lavorativa ottenuta sul territorio comunale, secondo modalità consolidate nei costumi e nelle tradizioni locali.

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