Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

“MEUCCI IL FIGLIO DEL... TELEFONO, MENDICANTE A TINDARI", DOMANI A CAPO D’ORLANDO LA PRESENTAZIONE

La triste e complicata vicenda di Carlo Meucci, figlio dell'inventore del telefono, vissuto a Tindari e sepolto a Patti nel 1966 rivive nel libro di Mimmo Mollica "Meucci il figlio del... telefono, mendicante a Tindari", edito da Armenio
Capo d'Orlando, 23/03/2017 - Il libro verrà presentato domani, venerdì 24 marzo, alle 18, presso la Biblioteca comunale di Capo d'Orlando. Coordina l'evento Carlo Sapone, responsabile della biblioteca comunale di Capo d'Orlando. Interverranno l'autore Mimmo Mollica, la psicologa Oriana Tumeo, l'assessore alla Cultura Cristian Gierotto, mentre Cinzia Conti Nibali e Francesca Pietropaolo leggeranno alcuni brani.

Sintesi: Carlo Meucci - figlio di Antonio Meucci, inventore del telefono - nato a New York, il 3 o il 4 novembre 1872 e vissuto lungamente a Tindari, in provincia di Messina, viene ricostruita e raccontata da Mimmo Mòllica nel volume “Meucci il figlio del… telefono, mendicante a Tindari” (Armenio Editore), da pochi giorni in libreria.
Carlo Meucci fu migrante, naufrago e ‘figlio scomodo in un momento della storia dell’umanità - come quello attuale - fortemente segnato dalle migrazioni, in cui “quella dell’identità non è una questione di secondaria importanza”, al di là del diritto all’identità stessa.

Tante peripezie, le difficoltà dei tempi, l’emigrazione, il naufragio mentre Carlo Meucci torna in Italia dall’America, dove è andato a cercare il padre, scoprendo che è già morto, così come la madre. Chi leggerà questo volume avrà modo di rendersi conto delle difficoltà incontrate nel tentativo di ricostruire la vita di Carlo Meucci, di attribuirgli un’identità certa e risalire ad una verità che potrebbe dirsi ‘scomoda’, così come ‘figlio scomodo’ è stato definito Carlo Meucci in un titolo giornalistico.

Commenti