Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

CAPO EX SCALO MERCI: L’AMMINISTRAZIONE NON DEMOLISCA L’IDENTITA’ DELLA CITTA’

Gli attivisti del Meetup “Il Grillo dei Nebrodi Capo d’Orlando” si dicono allarmati dalla notizia dell’approvazione del progetto che prevede la “demolizione e ricostruzione dei magazzini ex scalo merci da destinare ad uffici comunali nel piazzale della stazione ferroviaria del Comune di Capo d’Orlando”.
Capo d’Orlando, 28/04/2017 - È da diversi mesi infatti che svariate associazioni e il Meetup orlandino chiedono all’Amministrazione Comunale di abbandonare l’idea di demolire lo storico “magazzeno”, in quanto rappresenta uno degli ultimi elementi d’ identità storica di Capo d’Orlando.
“Il candidato a sindaco Ingrillì, qualche giorno prima di essere eletto, ci aveva rassicurato dicendoci che avrebbe abbandonato l’idea di demolirlo e ricostruirlo– raccontano gli attivisti – ma piuttosto avrebbe puntato sul mantenimento e sul restauro di uno “spazio” storico che sarebbe stato destinato, ad esempio, ad attività culturali polivalenti”.

Lo scorso novembre le voci sulla demolizione si sono fatte più insistenti e gli attivisti cinque stelle avevano richiesto al Comune la relazione del tecnico sulla precarietà dell’edificio e la dichiarazione della soprintendenza che certifichi l’insignificanza storica “ad oggi non solo non abbiamo ricevuto alcuna risposta, ma addirittura apprendiamo dai giornali che l’Amministrazione si dice soddisfatta per l’approvazione del progetto. Vista la valenza storica – Capo d’Orlando si sviluppò proprio nella zona della stazione, importante scalo merci – continuiamo a chiedere all’Amministrazione Ingrillì di fornirci queste carte e abbandonare l’idea di demolire l’identità di Capo d’Orlando. Non c’è alternativa? Non scherziamo, c'è sempre un'alternativa per un luogo che ha rappresentato il fulcro dell'imprenditorialità orlandina e che oggi ne è la memoria storica” concludono gli attivisti.







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