Stretto di Messina: filmato squalo bianco di tre metri vicino alla spiaggia

Reggio Calabria, filmato squalo bianco femmina di oltre tre metri a pochi metri dalla spiaggia. Due pescatori diportisti hanno ripreso l'esemplare dalla loro barca 29/04/2024 - Lo Stretto di Messina è un habitat ideale per la riproduzione degli squali. E con l’avvicinarsi della stagione estiva è tempo di bagni. E per i più fortunati l'occasione di tuffarsi in mare è quanto mai vicina. Ma la recondita paura di vedersi galleggiare intorno una pinna a filo dell'acqua a volte riaffiora, è proprio il caso di dirlo, un pochino nella testa di tutti noi. Stavolta è accaduto davvero vicino la riva di Reggio Calabria, più precisamente nelle acque di fronte la località Pentimele, nella periferia Nord di Reggio, il 24 aprile 2024.   «Questo è uno squalo bianco», dicono meravigliati i pescatori mentre osservano ciò che accade dinanzi la loro barca”. Nelle immagini registrate si vede il pescecane girare nelle vicinanze della barca, forse a causa delle esche gettate in acqua, per poi ripr

INCENDI A PATTI, LETTERA APERTA AL SINDACO DAL MOVIMENTO CITTÀ VIVA

Lettera aperta al sindaco del Comune di Patti da parte del Movimento Città Viva, natao a Patti nel 2007 come reazione dei cittadini contro la campagna di installazione di "antenna selvaggia" sul territorio comunale. Nel corso degli anni si è intestato diverse battaglie per la tutela della salute e dell'ambiente e, a gennaio 2013 diventa movimento provinciale. Oggi, oltre alle battaglie storiche è diventato un movimento culturale e d'opinione con sede provinciale a Patti

Patti, 12 agosto 2017 - Ill.mo Sindaco, ogni anno, con l’approssimarsi della stagione estiva, il fenomeno degli incendi boschivi si ripresenta con elevati livelli di pericolosità per i cittadini, causando inoltre gravi conseguenze sulla viabilità, sull’ambiente, sull’accentuazione dei fenomeni di erosione e desertificazione, sul degrado generale e sulla depauperazione del territorio.
Purtroppo dopo l’incendio di fine giugno di portata abissale, che ha interessato il vasto territorio comunale distruggendo centinaia di ettari di terra, un altro grave episodio è avvenuto l’11 agosto alla periferia del centro abitato di Patti lambendo, tra l’altro, anche il cimitero comunale.
Questo ulteriore episodio a distanza di cosi poco tempo ci induce a formularLe delle richieste e ad avanzare delle proposte.
In via preventiva nella Sua veste di massima autorità sanitaria comunale, Le chiediamo se è stata richiesta la misurazione delle presenze di particelle inquinanti in atmosfera in seguito ai roghi del 30 giugno e del 11 agosto:
- in particolare desideriamo conoscere quali siano i dati relativi alla concentrazione delle polveri fini PM10, di idrocarburi policiclici aromatici e diossine?
- quali iniziative di competenza intenda avviare al fine di garantire la salute e una corretta e completa informazione ai cittadini, in attuazione di quanto sancito dall'articolo 32 della Costituzione.

Relativamente alle conseguenze che gli incendi comportano, desideriamo sapere se ritenga opportuno adottare iniziative precauzionali, in particolare il divieto di consumo dei cibi prodotti nelle zone circostanti i terreni devastati dall’incendio.
Riguardo il sottosuolo è stata disposta una verifica sulla possibilità di inquinamento delle falde?
• Come a Lei noto La legge nazionale n. 353 del 2000 stabilisce che Regioni e Comuni debbano dotarsi di un catasto in cui registrare i terreni che sono stati attraversati dalle fiamme. Sulle aree colpite da incendio non possono essere realizzati edifici, strutture o infrastrutture civili, commerciali o industriali per 10 anni dal rogo. In caso di trasgressione, i Comuni sono obbligati a disporre la demolizione immediata delle opere a spese del responsabile. I fondi percorsi dal fuoco - così li chiama la normativa - non possono subire cambi di destinazione d’uso per 15 anni.
Nei contratti di compravendita, affitto o cessione di terreni percorsi dal fuoco va richiamato questo vincolo, pena la nullità dell’atto. Sono vietate per 5 anni le attività di rimboschimento sostenute con risorse pubbliche e per 10 anni il pascolo e la caccia, per evitare che lo stesso rimboschimento diventi un business pagato dai cittadini.

• Occorre quindi che si faccia parte attiva al più presto per evitare future speculazioni sui terreni attraversati dal fuoco ma soprattutto che si faccia una proficua e operosa attività di prevenzione.
Considerato che:
l’innesco doloso ed il successivo propagarsi degli incendi è favorito dall’abbandono dei terreni agricoli lasciati incolti e, soprattutto, non sottoposti al taglio stagionale delle erbe secche così come imposto dalle normative vigenti;
in caso di intervento di canadair, le centinaia di metri cubi di acqua salata buttate sul territorio comportano un’alterazione prolungata negli anni sia della flora sia della fauna;

Chiediamo
• Se intende avviare una mirata azione di prevenzione, controllo, sensibilizzazione, denuncia (verso chi non falcia i terreni), attuazione del fuoco preventivo di concerto con la Guardia forestale e con i Vigili del fuoco;
• quali attività di previsione, prevenzione e controllo sono state attuate e/o programmate dal Comune secondo le attribuzioni stabilite dalla Regione siciliana nel corso dell’anno 2017;
• quali attività di vigilanza e controllo si intende mettere in atto per monitorare tutte le aree che a rischio di incendi dolosi (verificando, ad esempio, se i proprietari hanno già provveduto al taglio dell’erba in ossequio alla Legge n. 353/2000, invitando chi non lo avesse già fatto a provvedere entro un termine breve);
• se intende programmare fin da subito un’attività di vigilanza, coordinando sia personale interno che enti e associazioni esterne all’Amministrazione (Vigili del fuoco, Guardie forestali, Protezione civile, Associazioni di volontariato);
• se intende avviare, concordemente con la Forestale, i Vigili del fuoco e la Protezione Civile, azioni di fuoco preventivo in modo da “sterilizzare” ampie fasce di terreno prossime alle zone più ad alto rischio in modo da ridurre al minimo il rischio di innesco di incendi e minimizzarne l’evenienza (costi limitati rispetto a quelli da sostenere in caso di incendi)
• se ritiene opportuno valutare l’ipotesi di adottare un sistema automatico di telerilevamento dei focolai di incendio operante nell'infrarosso e nel visibile;
• quali stanziamenti ha predisposto l’Amministrazione comunale per far fronte alle attività di prevenzione.
Prevenire è meglio che curare nel caso specifico non si tratta di curare un malato bensì di tutelare, proteggere e cautelare il territorio, i cittadini, la salute e il groviglio armonioso rappresentato dall’insieme: uomo, terra, natura.

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