Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SCUOLA SVIZZERA: MODIFICATO IL REGOLAMENTO, AMMESSI ALUNNI CON DISABILITÀ COGNITIVA O DI APPRENDIMENTO

La Scuola Svizzera di Milano ha deciso di togliere dal regolamento un articolo che era avrebbe escluso l’iscrizione di alunne e alunni con disabilità cognitiva o disturbi specifici di apprendimento.
Roma, 31 luglio 2017 - “Ho appreso con soddisfazione dall’Ambasciata svizzera che la loro scuola privata di Milano ha deciso di togliere dal regolamento un articolo che era decisamente inaccettabile”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli dopo essere stata informata del fatto che la Scuola Svizzera di via Appiani a Milano ha espunto dal proprio regolamento un articolo che avrebbe escluso l’iscrizione di alunne e alunni con disabilità cognitiva o disturbi specifici di apprendimento.

“In Italia abbiamo una legge che dal 1977 ha consentito di superare le classi differenziali perché sappiamo che le differenze sono una ricchezza, non un impedimento. E perché il nostro modello punta all’inserimento e all’inclusione, non all’esclusione di chi ha più difficoltà”. Per questo la Ministra Fedeli accoglie “con soddisfazione” la decisione presa ora dalla Scuola Svizzera.



Commenti