1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

CONDONO EDILIZIO: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MESSINA ELIMINA IL SERVIZIO ISTANZE DI CONDONO?

Comunicato stampa relativo ad una nota inviata dall'Ordine degli Architetti di Messina all'Amministrazione Comunale di Messina sulla possibile chiusura del servizio istanze condono edilizio: in questi tre anni l’organizzazione di tale servizio si era dimostrata efficace garantendo introiti all'Amministrazione. L'Ordine degli Architetti chiede di desistere dalla decisione di sopprimere l’Ufficio Condono

Messina, 31/10/2017 – Con una nota inviata al Sindaco, agli Assessori e ai Dirigenti preposti, nonché a tutti i Consiglieri Comunali, l’Ordine degli Architetti di Messina, venuto a conoscenza della volontà dell’Amministrazione Comunale di procedere alla eliminazione del servizio destinato alle istanze di condono edilizio, in considerazione che in questi tre anni l’organizzazione di tale servizio si era dimostrata efficace garantendo, peraltro, introiti all’Amministrazione, chiede di desistere dalla decisione di sopprimere l’Ufficio Condono.

“La scelta di porre fine a questa esperienza – scrive l'Ordine nella nota – impone di procedere ad una formale contestazione anche in merito alle motivazioni addotte dall’Assessore al ramo, ancorché espresse in forma ufficiosa su un social network, perché se è vero che il Dipartimento continuerà ad esaminare le pratiche di condono, ci mancherebbe, è altresì vero che non lo farebbero quei tecnici interni al Dipartimento stesso, che hanno acquisito nel tempo notevoli competenze in materie, al punto da garantire agli utenti risposte adeguate in tempi compatibili. L’idea di ‘diluire su tutte le unità operative’ i procedimenti in corso è un ritorno al passato, che non lascia sperare in nulla di buono: il personale del dipartimento infatti, già oberato di lavoro, non si è quasi mai occupato di condono edilizio, per cui si rischia un dannoso rallentamento delle procedure“.

In conclusione l’Ordine degli Architetti chiede di bloccare l’iniziativa intrapresa e di procedere ad una convocazione di ordini e collegi professionali per raggiungere, in uno spirito di collaborazione, un’utile condivisione delle scelte di riorganizzazione dell’ufficio condono e del dipartimento dell’edilizia privata. Questa nota segue a ruota un’altra di alcuni giorni fa con cui l’Ordine, in un processo di facilitazione dei rapporti avviato da tempo insieme agli iscritti, aveva segnalato ancora una volta all’Amministrazione Comunale tematiche spesso inascoltate che vanno: dal banale orario di ricevimento inadeguato o assenza per motivi di servizio dei funzionari durante tali orari; alle determinazioni assunte dal Dirigente del Dipartimento Politiche del Territorio, nel merito, in particolare, delle Valutazioni di Incidenza di cui all’art. 5 del D.P.R. 357/97.

“In difformità e in violazione del superiore Decreto Presidenziale e della conseguente specifica normativa regionale – recita la nota – il Dirigente ha adottato una Determina con la quale stabilisce che le Valutazioni di Incidenza hanno validità limitata nel tempo (cinque anni) con ciò violando anche un principio costituzionale“.

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