Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ISTAT: IL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE NON MUOVE UN PASSO

Roma, 3 ottobre 2017 – I Conti delle Amministrazioni pubbliche (AP), delle Famiglie e delle Società, sono elaborati in milioni di euro a prezzi correnti e sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle Famiglie e alle Società in forma destagionalizzata. Nel secondo trimestre del 2017 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 0,5% (0,4% nello stesso trimestre del 2016).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,8% (4,1% nel secondo trimestre del 2016).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (2,9% nel secondo trimestre del 2016).

La pressione fiscale è stata pari al 41,8%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%.
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,5%, è diminuita di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 20,3%, è aumentato nel medesimo confronto temporale di 0,2 punti percentuali.

Famiglie consumatrici: reddito, potere di acquisto, risparmio e tasso di investimento
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile) nel secondo trimestre 2017 è stata pari al 7,5%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,5 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2016. In termini congiunturali tale flessione della propensione al risparmio deriva da una crescita della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile (0,4% e 0,2% rispettivamente) (Figura 2, Prospetto 3).
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi pari a quello del reddito disponibile (0,2%). In termini tendenziali il reddito disponibile è aumentato dello 0,9% mentre il deflatore implicito dei consumi è aumentato dell’1,3%, determinando una flessione del potere di acquisto dello 0,3%.

Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici (definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente la spesa per l'acquisto di abitazioni e per la loro manutenzione straordinaria, e reddito disponibile lordo) nel secondo trimestre del 2017 è stato pari al 5,9%, invariato rispetto al trimestre precedente e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2016. In termini congiunturali si registra una flessione degli investimenti fissi lordi dello 0,2% a fronte del già segnalato aumento dello 0,2% del reddito lordo disponibile (

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