Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

ISTAT: IL POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE NON MUOVE UN PASSO

Roma, 3 ottobre 2017 – I Conti delle Amministrazioni pubbliche (AP), delle Famiglie e delle Società, sono elaborati in milioni di euro a prezzi correnti e sono parte dei Conti trimestrali dei settori istituzionali. I dati relativi alle AP sono commentati in forma grezza, mentre quelli relativi alle Famiglie e alle Società in forma destagionalizzata. Nel secondo trimestre del 2017 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 0,5% (0,4% nello stesso trimestre del 2016).
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,8% (4,1% nel secondo trimestre del 2016).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (2,9% nel secondo trimestre del 2016).

La pressione fiscale è stata pari al 41,8%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%.
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi.
La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 41,5%, è diminuita di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 20,3%, è aumentato nel medesimo confronto temporale di 0,2 punti percentuali.

Famiglie consumatrici: reddito, potere di acquisto, risparmio e tasso di investimento
La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (definita dal rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile) nel secondo trimestre 2017 è stata pari al 7,5%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,5 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2016. In termini congiunturali tale flessione della propensione al risparmio deriva da una crescita della spesa per consumi finali più sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito disponibile (0,4% e 0,2% rispettivamente) (Figura 2, Prospetto 3).
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi pari a quello del reddito disponibile (0,2%). In termini tendenziali il reddito disponibile è aumentato dello 0,9% mentre il deflatore implicito dei consumi è aumentato dell’1,3%, determinando una flessione del potere di acquisto dello 0,3%.

Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici (definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente la spesa per l'acquisto di abitazioni e per la loro manutenzione straordinaria, e reddito disponibile lordo) nel secondo trimestre del 2017 è stato pari al 5,9%, invariato rispetto al trimestre precedente e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2016. In termini congiunturali si registra una flessione degli investimenti fissi lordi dello 0,2% a fronte del già segnalato aumento dello 0,2% del reddito lordo disponibile (

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