Ponte sullo Stretto: “LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini"

“LiberiAmo Messina dal Ponte di Matteo Verdini”. Con questo slogan il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca dà appuntamento giovedì 25 aprile a Messina dalle 17,30 in poi a Torre Faro nei pressi del Pilone, al locale La Pinnazza.   Messina,  23/04/2024 - Presente il sindaco di Messina Federico Basile il cui intervento insieme a quello del leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, è previsto alle 19:00. “Siamo contrari al ponte di Matteo Verdini che dovrebbe essere realizzato con una rapina del Fondo Sviluppo e Coesione che appartiene alla Sicilia -afferma De Luca-. È impensabile che due miliardi di euro che servono per gli invasi, che servono per le strade, per le scuole, per i depuratori vengano scippati alla Sicilia per il ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per il corridoio Berlino-Palermo che prevede l'alta velocità da Salerno fino a Villa San Giovanni, la sostituzione della monorotaia dei Borboni in Sicilia, il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e di Augusta e c

UNICREDIT & C., INGANNATI GRAVEMENTE I CLIENTI, ACQUIRENTI DI DIAMANTI DA INVESTIMENTO

Nel caso di specie sussiste la circostanza aggravante della recidiva, in quanto UniCredit risulta già destinataria di altri provvedimenti adottati dall’Autorità in applicazione delle disposizioni del Codice del Consumo in
materia di pratiche commerciali scorrette. Si ritiene pertanto congruo aumentare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria. Alla luce di quanto precede, si ritiene, pertanto, congruo determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società UniCredit per la pratica commerciale di cui al punto II, sub A), nella misura di 4.000.000 € (quattromilioni di euro).

Diamanti da investimento: consumatori ingannati, multate imprese venditrici Idb e Dpi e banche Unicredit, Intesa, Mps, Bbpm per oltre 15 mln
Roma, 30 ottobre 2017 - A conclusione di due istruttorie, l’Autorità ha ritenuto gravemente ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento da parte di Intermarket Diamond Business – IDB S.p.A. (IDB) e Diamond Private Investment – DPI S.p.A. (DPI), anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano: Unicredit e Banco BPM (per IDB); Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena (per DPI).

I profili di scorrettezza riscontrati per entrambe le società hanno riguardato le informazioni ingannevoli e omissive diffuse attraverso il sito e il materiale promozionale dalle stesse predisposto in merito: a) al prezzo di vendita dei diamanti, presentato come quotazione di mercato, frutto di una rilevazione oggettiva pubblicata sui principali giornali economici; b) all’andamento del mercato dei diamanti, rappresentato in stabile e costante crescita; c) all’agevole liquidabilità e rivendibilità dei diamanti alle quotazioni indicate e con una tempistica certa; e d) alla qualifica dei professionisti come leader di mercato.

In realtà, alla luce delle risultanze istruttorie è emerso che le quotazioni di mercato erano i prezzi di vendita liberamente determinati dai professionisti in misura ampiamente superiore al costo di acquisto della pietra e ai benchmark internazionali di riferimento (Rapaport e IDEX); l’andamento delle quotazioni era l’andamento del prezzo di vendita delle imprese annualmente e progressivamente aumentato dai venditori; e le prospettive di liquidabilità e rivendibilità erano unicamente legate alla possibilità che il professionista trovasse altri consumatori all’interno del proprio circuito.

L’Autorità ha, inoltre, accertato che gli istituti di credito, principale canale di vendita dei diamanti per entrambe le imprese, utilizzando il materiale informativo predisposto da IDB e DPI, proponevano l’investimento a una specifica fascia della propria clientela interessata all’acquisto dei diamanti come un bene rifugio e a diversificare i propri investimenti.
Secondo l’Autorità il fatto che l’investimento fosse proposto da parte del personale bancario e la presenza del personale bancario agli incontri tra i due professionisti e i clienti, forniva ampia credibilità alle informazioni contenute nel materiale promozionale delle due società, determinando molti consumatori all’acquisto senza effettuare ulteriori accertamenti.

L’Autorità ha, inoltre, accertato la violazione da parte di IDB e DPI dei diritti dei consumatori nei contratti in merito al diritto di recesso e, per IDB, anche al foro competente in caso di controversie.

Le sanzioni irrogate sono state: in un caso, pari complessivamente a 9,35 milioni (2 milioni per IDB; 4 milioni per Unicredit; 3,35 milioni per Banco BPM); nell’altro caso, pari complessivamente a 6 milioni (1 milione per DPI; 3 milioni per Banca Intesa; 2 milioni per MPS).

Nel corso dell’istruttoria sono stati svolti accertamenti ispettivi con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza e sono state fornite informazioni utili all’accertamento della pratica da parte della CONSOB.
Hanno partecipato al procedimento le associazioni Altroconsumo, originaria segnalante, Movimento Difesa del Cittadino e Codacons.
UniCredit S.p.A. (in seguito, anche solo “Unicredit”), in qualità di
professionista, ai sensi del Codice del Consumo. La società, a capo di uno
dei principali gruppi finanziari europei, esercita l’attività di banca
commerciale nell’offerta di servizi bancari, finanziari e assicurativi e ha
realizzato nel 2016 un fatturato pari a circa: (a) 39,4 miliardi di euro,
applicando in via analogica i criteri utilizzati in materia di comunicazione
delle concentrazioni nel settore bancario di cui all’articolo 16, comma 2,
della legge n. 287/90; (b) [10-20]∗ miliardi di euro, seguendo quanto
previsto per la determinazione del fatturato degli enti creditizi e degli altri
istituti finanziari dall’articolo 5, par. 3, del Regolamento n. 139/2004/CE
sulle concentrazioni.
Tenendo conto delle dimensioni economiche del professionista e della gravità e della durata della descritta pratica per come sopra delineate, si ritiene congruo determinare l’importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società UniCredit per la pratica commerciale scorretta di cui alla lettera A) del punto II, nella misura di 4.000.000 € (quattromilioni di euro).

http://www.agcm.it/stampa/comunicati/8980-ps10677-ps10678-diamanti-da-investimento-consumatori-ingannati,-multate-imprese-venditrici-idb-e-dpi-e-banche-unicredit,-intesa,-mps,-bbpm-per-oltre-15-mln.html

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