Rifiuti, M5S all'Ars: «Inceneritori soluzione obsoleta e dannosa, nuove preoccupazioni dall’Ue»

Rifiuti, M5S Ars a Schifani: « Inceneritori  soluzione obsoleta e dannosa, e arrivano nuove preoccupazioni dall’Ue». Palermo, 09/04/2025 -   – «La Sicilia merita politiche ambientali all’avanguardia, non un ritorno al passato con impianti inquinanti, mascherati da falsa innovazione. Proprio in questi giorni, sull'inceneritore di Roma, apprendiamo dalla stampa, sono arrivate nuove perplessità  dall’Ue , che ha evidenziato molte criticità sull'impianto, tra cui l'impatto ambientale significativo e preoccupazioni sull'emissione di  CO₂  e sui danni alla salute umana». Così i deputati M5S all'Ars Cristina Ciminnisi,  Jose  Marano e Adriano Varrica, componenti della Commissione Ambiente, commentano con durezza l’ennesimo annuncio –  spot  pronunciato in video dal Presidente Renato Schifani, e diffuso sui social, sulla realizzazione di due termovalorizzatori a Palermo e Catania. «Chiamarli “termovalorizzatori” – dicono – è un eufemismo per nas...

ISTRUZIONE DA 0 A 6 ANNI: PRIORITÀ PER I COMUNI "PRIVI O CARENTI DI SCUOLE DELL'INFANZIA STATALI"


Fondo 0/6, riparto frutto di un accordo con Regioni ed Enti Locali in Conferenza Unificata. Fedeli: “Al centro i diritti delle bambine e dei bambini di tutto il Paese”



Roma, 8 novembre 2017 - Il Fondo da 209 milioni di euro destinati al nuovo sistema integrato di istruzione da 0 a 6 anni previsto, per la prima volta, con la legge di riforma 107 del 2015, la cosiddetta Buona Scuola, è un fondo del tutto nuovo, il cui riparto è frutto di un accordo raggiunto la scorsa settimana in Conferenza Unificata, dove siedono i rappresentanti di Regioni ed Enti locali.



Per l’anno 2017, il Fondo è ripartito tra le Regioni:

- per il 40% in proporzione alla popolazione di età 0-6 anni, in base ai dati Istat;

- per il 50% in proporzione alla percentuale di iscritti ai servizi educativi al 31 dicembre 2015;

- per il 10% in proporzione alla popolazione di età 3-6 anni, non iscritta alla scuola dell’infanzia statale, in modo da garantire un accesso maggiore.



Fonti di stampa e politiche hanno lamentato difformità tra le prime tabelle inviate agli Enti locali e la tabella definitiva approvata il 2 novembre. Nessun errore o volontà di penalizzare un’area del Paese a discapito di un’altra. La procedura è la seguente: il decreto legislativo prevede che il riparto sia approvato previa intesa in sede di Conferenza Unificata, cioè d'accordo con le Regioni e gli Enti Locali stessi. All'intesa si giunge mediante lo scambio di ipotesi via via più raffinate. Quella del 2 ottobre era la prima ipotesi di lavoro preparata dal Ministero ancora prima che fosse avviato il confronto con le Regioni e i Comuni. Un’ipotesi che è stata successivamente modificata più volte su richiesta di questi ultimi, giungendo così al testo approvato. L’accordo raggiunto e la tabella definitiva che ne è scaturita nascono, quindi, dal confronto con le Regioni e gli Enti locali tutti, del Nord e del Sud.

Per quanto riguarda i criteri di riparto, le voci utilizzate sono quelle previste dall'articolo 12, comma 4, del decreto legislativo 65 del 2017 che ha introdotto il nuovo sistema integrato 0-6 anni. Si è tenuto conto di "numero di iscritti", "popolazione tra zero e sei anni", con priorità per i Comuni "privi o carenti di scuole dell'infanzia statali".



I criteri attuati sono dunque quelli previsti dalla legge che è frutto di un ampio confronto parlamentare e che prevede anche l’accordo con le Regioni e i Comuni di tutto il Paese. Il Governo sta proseguendo l’azione di investimento nella scuola, nella convinzione che tutte le bambine e tutti i bambini abbiano diritto a un maggiore accesso ai servizi 0-6 anni. Al Nord come al Sud.



“Il Sud è al centro dell’agenda politica di questo Governo – dichiara la Ministra Valeria Fedeli – così come i diritti di ogni bambina e di ogni bambino. Il Fondo è stato ripartito dopo un intenso confronto e d’accordo con le Regioni e con gli Enti Locali. Nell’interesse delle piccole e dei piccoli di tutto il Paese. Attenzione a strumentalizzare misure che stanno costruendo nuovi scenari educativi a beneficio delle nuove generazioni”.



I 209 milioni per il sistema 0-6 anni costituiscono un primo riparto: il Fondo, a regime, ammonterà a 239 milioni. Sarà la stessa Conferenza Unificata, tenendo conto dei parametri di legge, a lavorare ad un diverso bilanciamento, nel caso in cui lo ritenesse opportuno. Tenendo sempre conto dei dati demografici che, in questo momento storico, vedono una maggiore presenza di bambine e bambini al Nord. A queste risorse vanno aggiunti, poi, i 150 milioni Inail già distribuiti per i Poli per l’infanzia: al Sud sono andati altri 49 milioni per la costruzione di nuove strutture.










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