Ponte sullo Stretto, De Luca a Germanà: smentiteci se avete gli elementi per farlo

Ponte sullo Stretto: C. De Luca a Germana': smentiteci se avete gli elementi per farlo. A questa truffa di Stato diciamo NO e siamo pronti a reagire per difendere la Sicilia e i siciliani.  Messina, 26/04/2024 - "È chiaro che il buon Ninitto Germana' ancora una volta non ha capito cosa sta accadendo. Poco male, ancora una volta proviamo a spiegarglielo magari gli facciamo un disegnino così gli viene più facile. Rispetto alle considerazioni sulla partecipazione ai nostri eventi neanche rispondiamo... Per noi parlano le immagini che mostrano il popolo libero. Abbiamo denunciato ieri sera a Torre Faro la truffa di Stato che il buon Matteo Verdini sta mettendo in atto ai danni della Sicilia e dei Siciliani. Germana' se ne ha gli elementi risponda nel merito delle verità che ieri sera abbiamo portato a conoscenza della città.  Inutile tentare di sviare il discorso. Germana' e Salvini scendano in piazza a smentirci. Qualcosa mi dice però che questo non avverrà perché abb

PRONTO SOCCORSO ‘ROSA’: PERCORSO PER LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA

CONFERENZA STATO-REGIONI DEL 23.11.2017: Intesa sull' adozione delle linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, con la denominazione Percorso per le donne che subiscono violenza venerdì 24 novembre 2017

Roma, 23 novembre 2017 - CONFERENZA STATO-REGIONI DEL 23.11.2017: Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 791, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016), sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di adozione delle linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, con la denominazione “Percorso per le donne che subiscono violenza”, di cui al comma 790 del predetto articolo 1. (PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI) - Repertorio Atti n.: 211/CSR del 23/11/2017

POSIZIONE SULLO SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO DEI MINISTRI DI ADOZIONE DELLE LINEE GUIDA
NAZIONALI PER LE AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE IN TEMA
DI SOCCORSO E ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA ALLE DONNE
VITTIME DI VIOLENZA, CON LA DENOMINAZIONE
“PERCORSO PER LE DONNE CHE SUBISCONO VIOLENZA”, DI CUI AL
COMMA 790 DEL PREDETTO ARTICOLO 1

Intesa, ai sensi dell’articolo 1, comma 791, della legge 28 dicembre 2015, n. 208
(legge di stabilità 2016)
Punto 4) Odg Conferenza Stato – Regioni
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome esprime l’Intesa con le
seguenti osservazioni:

SETTORE SALUTE
• Nella parte prima, pagina 1, delle Linee guida, al secondo capoverso sostituire le parole
“dovranno essere recepite” con “saranno recepite”; alla fine del periodo dopo le parole
“regionali vigenti” inserire le seguenti “compatibilmente con le risorse disponibili
stanziate per il Fondo Sanitario Nazionale”.
• Si ritiene che manchi un esplicito richiamo alla necessità che la tipologia di attività di
cui trattasi sia operativa H24 e che, almeno, sia disponibile la possibilità di
"protezione" per le donne e i loro figli minori nel Pronto Soccorso ospedaliero nel caso
che i servizi territoriali siano momentaneamente NON attivi (sabato/domenica, notte)
come accade frequentemente specialmente nelle città più piccole. A tal riguardo a
pagina 5 all'inizio del capitolo TRATTAMENTO DIAGNOSTICO – TERAPEUTICO
si suggerisce di aggiungere:

"L’operatività deve essere consentita H24 con modelli organizzativi specifici e
comunque deve essere garantita la possibilità di protezione nel Pronto
Soccorso per le donne e i figli minori sino all'attivazione dei servizi territoriali".
• Si segnala che la previsione di cui a pagina 4, dove si raccomanda alle Regioni di
adeguare i sistemi informatici aziendali e regionali per consentire all’Azienda sanitaria
o all’ospedale di riferimento di essere in rete con tutte le altre strutture della regione di
appartenenza, potrebbe essere di fatto inapplicabile a causa di alcuni vincoli relativi
alla normativa sulla privacy.

• Nel triage è consigliata, se presente, anche la figura dell'ostetrica.
• A pagina 6, inoltre, non sembra essere chiaro come coniugare la completezza del
referto con la necessità di riservatezza. Sono stati inseriti i codici diagnosi che, utili
per una valutazione statistica del fenomeno, possono rappresentare un problema
quando riportati sul referto e comunicati ad altri professionisti della rete.
• Per quanto riguarda la vaccinazione anti HPV, prevista a pagina 13, non sembra che
l’indicazione dell’offerta a tutte le donne vittime di violenza sia sostenuta da sufficienti
evidenze scientifiche.

• La profilassi HIV andrebbe effettuata entro le 4 ore per avere maggiore efficacia (e
comunque non oltre le 24 ore).
• Si ritiene che, a pagina 13, il monitoraggio “a livello clinico e di esami di laboratorio
sotto la supervisione di un medico competente in ginecologia ed ostetricia” per la
contraccezione di emergenza, non sia supportato da sufficienti motivazioni cliniche.
• In sede attuativa si suggerisce di tener presente che non può essere solo il codice triage
giallo ad attivare il percorso, ma, indipendentemente dal codice colore di triage (rosso,
giallo o verde), occorra agganciare il codice rosa aggiuntivo (quale codice aggiuntivo
al codice di gravità, visibile ai soli operatori sanitari). E' quest'ultimo che determina
l'attivazione adeguata del percorso.

Pertanto, si richiede di precisare meglio alcuni aspetti che riguardano principalmente
la poca chiarezza rispetto ai temi importanti che, però, si mescolano creando dei
fraintendimenti come le donne vittime di violenza ed il maltrattamento e gli abusi sui
minori.
Si richiede di valutare gli oneri che si genererebbero in generale per le attività
previste. In particolare gli oneri relativi alla formazione e alla creazione di un’area
dedicata in sede di triage, anche in considerazione che si tratta di linee guide in molti
punti troppo dettagliate e stringenti rispetto alla loro finalità originaria.
Si richiede di rendere più chiaro l’assemblaggio ed il contenuto degli allegati.

SETTORE POLITICHE SOCIALI

Non si può non sottolineare a riguardo alcuni elementi “complementari” per la
piena attuazione di quanto previsto da questo importante documento di indirizzo:
- un’adeguata dotazione di risorse umane e strumentali per i Pronto Soccorso
(con riferimento anche a presenza “stabile” di assistenti sociali o di loro
reperibilità, ed anche di nuove figure indispensabili, quali le “mediatrici
culturali” formate – v.pg. 5 documento);
- misure organizzative “dedicate” all’attuazione del Percorso per le donne che
subiscono violenza per ogni presidio ospedaliero;
- monitoraggio periodico (annuale o biennale) dello stato di attuazione delle
stesse Linee guida in modo da verificare, sulla base dell’esperienza, eventuali
misure correttive da adottare.

Si coglie l’occasione per riflettere su come, a quattro anni dalla Legge n.119/2013,
emerga con sempre maggiore evidenza, l’esigenza di garantire “effettiva”
continuità nel trasferimento delle risorse statali alle Regioni per la prevenzione ed
il contrasto alla violenza maschile sulle donne, su base almeno biennale, meglio
triennale, in modo da consentirne un’efficace “programmazione integrata” con le
risorse regionali, cui è connessa necessariamente la possibilità di garantire
corrispondente continuità dei servizi socio-sanitari territoriali in collaborazione
con quelli resi da Centri antiviolenza e Case Rifugio operanti nel territorio
regionale.
Si riportano di seguito alcune osservazioni:
Parte seconda
Pg.4: Accesso al Pronto Soccorso e Triage
Si ritiene importante che venga rafforzato il passaggio in cui “si raccomanda alle Regioni di
adeguare i sistemi informatici aziendali e regionali (…” al fine di consentire interrogazioni
“in tempo reale” da parte delle/dei operatrici/operatori del Pronto Soccorso sugli eventuali
accessi pregressi della donna, significativo “indicatore” di criticità e di rischio.
Pg.5: Trattamento diagnostico – terapeutico
Si propone di inserire:
“L’operatore/La operatrice sanitario/a deve fare rapporto all’Autorità Giudiziaria nei casi
previsti dalla legge”.

Nell’evidenziare l’importanza che la donna non venga mai lasciata “sola”, si propone la
seguente integrazione:
“Altri/e operatori/operatrici si prendono cura dei minori nel tempo in cui la donna viene
ascoltata e visitata”, per evidenti ragioni di opportunità a tutela del minore (già oggetto di
violenza assistita).
Pg.6 Dimissione dal Pronto Soccorso
Si propone di precisare meglio l’ultimo codice, proponendo di integrarlo come segue:
“-995.51 violenza psicologica su minore/violenza assistita”.

Parte terza
pgg.6/7: Attivazione della rete antiviolenza territoriale
Si ritiene molto valido lo strumento di rilevazione proposto per la sua semplicità ed efficacia,
che consente una valutazione “speditiva” del rischio – v. Allegato B a pg.14. A riguardo
sarebbe opportuno attribuire alle cinque domande una codifica univoca che possa consentire
anche un monitoraggio periodico (ad es. annuale) delle diverse condizioni di rischio rilevate.
Pg.7 Ultimo capoverso: dopo le parole “Direzioni generali”, si propone di integrare come
segue:
“che ne danno comunicazione alla struttura regionale competente in materia di contrasto alla
violenza di genere ed ai soggetti della rete antiviolenza territoriale”, questo al fine di garantire
un monitoraggio dei diversi presidii decentrati dei Centri antiviolenza presso le strutture
ospedaliere e per la dovuta informazione a tutti i soggetti operanti nella rete.

Parte quarta
Aziende sanitarie
pg.8: alla quinta riga in alto dopo le parole “-compreso quello convenzionato-”, si propone di
integrare con “ad esempio medici di famiglia, pediatri, medici specialisti”.
Formazione professionale
pg.9: Si ritiene opportuno proporre di integrare il testo con un riferimento anche alla
formazione specialistica del futuro personale medico ed infermieristico, all’interno della
quale sarebbe opportuno inserire anche corsi specifici in materia di “prevenzione e contrasto
alla violenza maschile sulle donne”, in cui avvalersi anche di personale qualificato operante
nei Centri antiviolenza e nelle Case rifugio (si veda, ad esempio, il Protocollo regionale che
verrà formalizzato il prossimo 5 dicembre relativo alla “Rete regionale antiviolenza delle
Marche” – di cui alla DGR n.1311 del 07.11.2017- che vede, insieme ad altri soggetti, anche
l’adesione delle quattro Università marchigiane).

Allegato D
Formazione professionale
pg.20: ultimo capoverso (a metà pagina): dopo le parole “(…) riconoscendo particolare rilievo
all’esperienza acquisita e consolidata delle operatrici dei Centri antiviolenza”, si propone di
integrare con: “ e delle Case Rifugio”.
• Infine si segnala l’opportunità di avvalersi per le valutazioni dello strumento
S.A.R.A. plus.

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